GROSSETO – Approvate le nuove tariffe per i servizi a compartecipazione relativi alle mense e ai trasporti scolastici per l’anno 2013-2014. La principale novità è quella che introduce un più rigoroso controllo rispetto all’appartenenza alla fascia Isee esente, quella da 0 a 5mila euro. In pratica le famiglie rientranti in questa fascia continueranno ad essere esenti ma attraverso la presentazione della documentazione che attesti l’effettivo disagio economico, certificato dai servizi sociali. “Si tratta – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali, Luca Ceccarelli – di una scelta sui cui abbiamo ragionato lungamente vista la necessità di dare risposte ai cittadini. Chiediamo solamente di aiutarci nei controlli per favorire chi effettivamente è in grado di dimostrare una difficile condizione socioeconomica, famiglie per le quali non cambierà sostanzialmente niente. Chi – ha proseguito Ceccarelli – non sarà in grado di dimostrare questa condizione pagherà la quota minima”.
Per tutte le fasce relative al servizio di mensa (quasi 4mila famiglie interessate), ci sarà anche un incremento progressivo della compartecipazione di pochi centesimi a pasto. Tali tariffe vengono definite mensilmente sulla base dell’effettivo numero di pasti consumati. Per le tariffe del trasporto scolastico (che interessano oltre 330 famiglie) e che si definiscono invece ogni anno, gli incrementi saranno sempre in chiave progressiva e potranno andare dai pochi euro a qualche decina per i redditi più alti sul totale della spesa annua a famiglia.
“Ci rendiamo conto della difficoltà economica delle famiglie grossetane – ha aggiunto l’assessore – e anche piccoli aumenti non sono una bella notizia ma il Comune fatica sempre di più a garantire l’attuale livello di welfare con sempre meno soldi a disposizione. Con questi incrementi andremo ad ottenere circa 250mila euro l’anno in più mantenendo comunque molto basso il livello di compartecipazione dei cittadini, sempre intorno al 10% per il trasporto scolastico e al 50% per le mense. Settori – ha concluso Ceccarelli – per i quali l’Amministrazione spende ogni anno oltre 700mila euro per il primo e quasi 3 milioni per il secondo”.