di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Il monito arriva direttamente dal presidente della Regione Enrico Rossi: «Lo dico nel vostro interesse, cercate un’unità di intenti tra lavoratori e sigle sindacali, perché un’azienda che non è unita è certamente meno appetibile da parte di possibili acquirenti». Un messaggio chiaro che solleva subito qualche malumore, Cgil da una parte, Cisl e Uil dall’altra a rappresentare i lavoratori della ex Mabro. Due parti che però non trovano un punto d’accordo, entrambi concentrati sulla richiesta della Prodi bis, ma da raggiungere con strade differenti, lo sciopero per la maggioranza dei dipendenti, la continuità produttiva secondo una minoranza.
Il tutto mentre gli arretrati mensili sono sempre di più, al punto che l’esasperazione cresce con il passare del tempo. Nuclei familiari in difficoltà, al punto che poi dilaga la lotta interna. E’ quello che succede a margine dell’incontro con il governatore Rossi: le parti si incontrano e si scontrano. Momenti di tensione e qualche parola grossa di troppo tra dipendenti della stessa azienda. Momenti di difficoltà comune che testimoniano come un’unica via da percorrere e un punto d’incontro siano sempre molto lontani, anche tra lavoratori che fino a qualche mese fa sono stati fianco a fianco.