di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Un incontro tanto atteso che però finisce male, con insoddisfazione delle parti e qualche arrabbiatura di troppo. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, accompagnato dall’assessore Gianfranco Simoncini, si è recato questa mattina in Municipio, per incontrare i dipendenti della ex Mabro e i rappresentanti sindacali. Un confronto che si è acceso quasi subito, quando le Rsu della Cgil hanno provato a inchiodare le istituzioni con l’accusa di una gestione inefficace, tirando in ballo Fidi Toscana e chiedendo a gran voce chi si nascondesse dietro le fiduciarie dell’azienda. Il governatore Rossi , ha cercato di spiegare il punto di vista della Regione, poi, incalzato sempre più sull’argomento, ha risposto con forza battendo i pungi sul tavolo: «E’ bene fare chiarezza sulla vicenda, una volta per tutte. Fidi Toscana, così come la Regione, non fa più parte della nuova proprietà. Su vostro invito, ho cercato un nuovo imprenditore che potesse rilevare l’azienda, ma non l’ho trovato, in quanto non ho ricevuto risposte di ritorno. Del resto, questo, non è nemmeno un ruolo che compete al presidente della Regione. Comprendo la vostra lotta quotidiana, ma non vedo cosa si possa fare di più. In qualità di Regione non possiamo certo entrare nel capitale societario dell’azienda. Oltretutto non sono tenuto a sapere chi c’è dietro le fiduciarie. Quello che posso garantire è di sostenervi nella strada che porta alla Prodi bis, di accompagnarvi in un percorso di richiesta di cassa integrazione e di chiedere di incontrare il nuovo amministratore unico di Abbigliamento Grosseto Marco Pardini».
Risposte che placano per un po’ gli animi, almeno fino alla conclusione dell’incontro, in cui le Rsu dichiarano ancora insoddisfazione per alcune risposte parziali, per un impegno proficuo a parole, ma molto meno efficace nei fatti. Appunto che fa nuovamente scattare Enrico Rossi che tuona ancora: «Non possiamo essere noi i colpevoli di questa situazione, su questo punto si chiude il dialogo che segna una brutta esperienza. State strumentalizzando il ruolo della Regione». Rossi lascia il municipio arrabbiato, mentre i lavoratori della Mabro restano senza le risposte attese e con un pieno senso di insoddisfazione. Si chiude così una giornata che poteva essere importante dal punto di vista umano, ma che si è conclusa nel peggiore dei modi a testimonianza ulteriore che la crisi della Mabro appare davvero senza fine e senza soluzioni.