FIRENZE – Migliorano i livelli di qualità dell’aria. Ma ciò non toglie che rimangano parziali elementi di criticità, in particolare per gli ossidi di azoto e le polveri sottili, perlopiù nelle stazioni poste nei siti influenzati dal traffico stradale. Diversamente, nelle stazioni urbane fondo, le più rappresentative dell’esposizione della popolazione, i valori limite su base annuale sono rispettati. Continuano invece a rimanere elevati i livelli di ozono su quasi tutto il territorio.
E’ questo in estrema sintesi il risultato che emerge dall’ultimo report del monitoraggio della qualità dell’aria aggiornato al 2012 ottenuto dalla rete regionale di rilevamento realizzato da Arpat, che ha gestito i dati attraverso il settore “Centro Regionale Tutela della Qualità dell’Aria” (Crtqa), attivato ad aprile del 2012.
“Occorre proseguire nella strada di una strategia congiunta e condivisa per il contenimento dei livelli di concentrazione di PM10 e degli altri inquinanti – ha dichiarato l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini –. Ancora molto c’è da fare ma la riduzione registrata, seppur lieve, ci dice che le scelte intraprese sono buone e ci porta a continuare a lavorare in questa direzione verso il raggiungimento del rispetto dei limiti”.
La Regione ha stipulato un Accordo con il Ministero dell’Ambiente “MATTM”, ottenendo uno specifico finanziamento di circa 500.000 euro, che destinerà all’approfondimento delle conoscenze in tema di qualità dell’aria, attraverso alcuni progetti, tra i quali:
– l’implementazione del progetto Patos (Particolato Atmosferico in Toscana), per la caratterizzazione chimica del PM 2,5 e l’individuazione dei singoli contributi delle potenziali sorgenti;
– analisi specifiche sulle polveri ultrafini generate dal traffico;
– la messa a punto della modellistica diffusionale, per una migliore comprensione dei livelli di distribuzione degli inquinanti sul territorio regionale.
I risultati delle analisi nel dettaglio:
Polveri sottili (PM10) – In tutta la regione il valore limite dell’indicatore relativo alla media annuale è stato rispettato per il terzo anno consecutivo in tutti i tipi di stazioni. Dal 2007 al 2012 si osserva una tendenza alla diminuzione del 20% nelle urbane fondo e del 10% nelle urbane traffico.
Non è stato rispettato il limite di 35 superamenti (per la media giornaliera di 50 µg/m3) in 6 delle 22 stazioni di rete regionale attive nel 2012, rispettivamente presso il 50% delle stazioni di traffico ed il 20% delle stazioni di fondo. In generale dal 2007 il numero di superamenti nelle urbane fondo si è sensibilmente ridotto del 60%, nelle traffico del 30%. Nelle zone interne della Toscana, l’analisi dei dati mensili evidenzia come, nel periodo ottobre/febbraio, le emissioni dei riscaldamenti, in primo luogo, il traffico e le condizioni meteo determinino un incremento rilevante di questo inquinante. Per le polveri ultrasottili (PM 2,5) i valori limite sono rispettati in tutte le stazioni di monitoraggio con un andamento costante dal 2010 anno di inizio delle misure.
Ossidi di azoto (NO2) – In tutta la regione il valore limite dell’indicatore relativo alla media annuale è stato rispettato per il terzo anno consecutivo nelle stazioni urbane fondo. Si confermano la forte le criticità di questo inquinante nei siti di traffico (con il superamento del limite per la media annua nell’80% di queste stazioni di monitoraggio) nonostante che dal 2007 ci sia stato un netto calo del numero dei superamenti della massima media oraria di 200 µg/m3 e una progressiva e costante riduzione delle medie annuali regionali dal 2008 al 2012.
Le azioni messe in atto per ridurre i livelli PM10 e NO2 non hanno prodotto solo parzialmente gli effetti sperati negli ultimi sette anni; sono un po’ più significative gli effetti sul PM10 rispetto al NO2. Rientriamo comunque nella tendenza europea.
Monossido di carbonio (CO) – Il monossido di carbonio non rappresenta un problema per la qualità dell’aria in Toscana, si continua infatti cautelativamente a rilevarne le concentrazioni solo in alcuni siti da traffico, dove comunque gli indicatori evidenziano che le soglie sono ampiamente rispettate.
Ossidi di zolfo (SO2) – Lo stesso si può dire per il biossido di zolfo che non rappresenta un problema per la qualità dell’aria in Toscana, si continua infatti cautelativamente a rilevarne le concentrazioni solo in alcuni siti dove gli indicatori comunque evidenziano che le soglie sono ampiamente rispettate.
Ozono (O3) – La criticità per questo inquinante è rilevante in tutte le zone della Toscana con una lieve diminuzione per la zona delle pianure costiere. Il valore obiettivo per la protezione della salute umana non e stato rispettato nel 66% delle stazioni ed il valore obiettivo per la protezione della vegetazione non e stato rispettato nel 77% della stazioni di rete regionale. Su questo inquinante secondario è importante mettere in campo azioni a livello almeno nazionale.
Le azioni della Regione
La Regione Toscana ha recentemente finanziato per circa 11 Milioni di euro (di cui 6,4 regionali e 4,6 fondi europei ) progetti volti al miglioramento della qualità dell’aria mediante la promozione e lo sviluppo della mobilità sostenibile ed in particolar modo per la realizzazione di infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici anche alimentate da fonti rinnovabili e l’acquisto di veicoli elettrici destinati a servizi di pubblica utilità e da adibire a forme di car-sharing. Gli interventi sono attuati nell’ambito dei PAC (Piani di Azione Comunale) nei 31 Comuni del territorio regionale che presentano criticità per i livelli di qualità dell’aria.
Inoltre nell’ambito dell’Accordo firmato con il Ministero dell’Ambiente per il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione delle emissioni di materiale particolato in atmosfera nei centri urbani, la Regione Toscana ha ottenuto un finanziamento per un importo pari a 15 Milioni di euro partecipando con una quota di cofinanziamento pari a circa 5 milioni di Euro. Tra gli interventi proposti, l’elettrificazione del porto di Livorno, il rinnovo del parco bus con mezzi a basso impatto ambientale, il sostegno della mobilità ciclabile e risparmio energetico in edifici pubblici.
Infine nel 2012 sono stati impegnati 750.000 euro a favore di ARPAT per la gestione della rete regionale di rilevamento della qualità dell’aria. Anche sulla base di tale finanziamento, l’Agenzia sta completando una gara europea per il potenziamento della rete di monitoraggio.