di Barbara Farnetani
GROSSETO – Si occuperà dei minori che hanno a che fare con la legge e la giustizia, come vittime o come rei, ma anche come persone contese, magari tra due genitori che si separano. È la camera minorile, la seconda aperta in Toscana dopo quella di Firenze, e che ha iniziato il proprio lavoro solo da poco tempo. È un’associazione di avvocati, una dozzina al momento, senza scopo di lucro, con l’intento di formare coloro che si troveranno a trattare casi giuridici in cui sono coinvolti minori. «Ci vogliamo concentrare sulla tutela e la salvaguardia dei minori – afferma il presidente protempore Tania Amarugi – che spesso sono trascurate. Situazioni di cui si fa fatica a parlare»
«Dal 1 gennaio 2013 è entrata in vigore una riforma che sposta sui tribunali ordinari alcune materie civilistiche prima di competenza del tribunale minorile di Firenze – ricorda Roberta Celata – questo consentirà un approccio diverso, più veloce anche da un punto di vista territoriale, con maggior contraddittorio e più garanzie dal punto di vista del diritto di difesa» e dunque diventa essenziale la formazione che è uno degli obiettivi della neonata Camera minorile.
«Non tutti gli avvocati sono specializzato in diritto minorile – afferma Gabriella Capone – noi auspichiamo l’istituzione di un albo apposito e si spera che questo avvenga anche per la magistratura, e che vengano istituite sezioni specializzate all’interno dei tribunali, proprio nell’interesse dei minori e dei loro diritti». Barbara Chelli parla poi della necessità di avere figure nuove a 360 gradi, in una realtà che cambia dove c’è da occuparsi non solo di minori italiani ma anche di stranieri «che hanno abitudini e genitori che non sempre sono all’altezza di tutelarli o adottare metodi di educazione adeguati. Nelle scuole aumentano gli atti di bullismo, vanno organizzati incontri, bisogna che questi ragazzi sappiano a cosa vanno incontro, anche da un punto di vista penale, che rischiano di rovinarsi per sempre».
La collaborazione è vista come punto di forza: la collaborazione con psicologi e assistenti sociali «con cui spesso invece c’è contrapposizione» e la collaborazione con la Camera arbitrale e di conciliazione, che ospita la camera minorile «Noi ci occupiamo da anni di mediazione – afferma Alberto Zaccherotti, direttore della Camera arbitrale – un lavoro che è possibile anche in questo settore, ad esempio in caso di contrasti familiari. Lunedi presenteremo alla Commissione europea un progetto proprio in materia di mediazione e farò inserire la conoscenza degli interventi degli aspetti e della legislazione minorile negli altri stati europei». La voglia di approfondire questo tema a Grosseto c’era da tempo, come ricorda Lucia Rossi «per accedere alla lista dei difensori d’ufficio dei minori ho fatto un corso di un anno a Firenze. Accedere più facilmente alla formazione credo che sia un’occasione assolutamente da non perdere».
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