GROSSETO – “Amore & Dintorni”, la seconda edizione della rassegna di eventi e manifestazioni contro l’omotransfobia – realizzata da Agedo Toscana e Arcigay “Leonardo da Vinci” di Grosseto in collaborazione con la Provincia – si concluderà sabato primo giugno con un grande concerto in piazza Esperanto: a partire dalla ore 18 sul palco si succederanno i gruppi musicali degli Acid Zone e dei Look Out, intervallati da testimonianze dal mondo LGBTIQ.
Il concerto arriva a conclusione del fitto calendario che ha visto il mese di maggio animarsi con una serie di eventi, tutti premiati dal pubblico: dal flash mob del “Cuore più grande” in Piazza Dante al dibattito sulla sessualità nella disabilità alla Fondazione Il Sole; dal contest alla mostra di arti visive al Cedav alla proiezione di un film a tematica omossessuale al Cinema Stella, fino alla cena contro l’omofobia al Khorakhané.
“La manifestazione nasce in occasione della giornata internazionale contro l’omofobia – spiega Marco Buzzetti, presidente di Agedo -. Ogni evento aveva l’obiettivo di ribadire la trasversalità dell’Amore che coinvolge e sconvolge tutti gli esseri umani allo stesso modo, un sentimento antico dal quale nessuno può ritenersi immune e che si sviluppa in forme infinite ed imprevedibili, un sentimento potente che muove le montagne e può cambiare il mondo, per questo un sentimento spesso osteggiato e temuto”.
All’interno del progetto, è stato prodotto anche un fumetto per raccontare ai bambini della scuola primaria la storia di due famiglie omogenitoriali piuttosto particolari: una di giraffe ed un’altra di farfalle. Il fumetto vuole sensibilizzare la scuola alle tematiche delle famiglie arcobaleno e delle realtà LGBTQI.
La Provincia di Grosseto ha sostenuto fortemente il progetto, affiancando Agedo Toscana e Arcigay Grosseto e collaborando all’organizzazione di “Amore & dintorni”.
“La considerazione dell’omosessualità come una normale forma di affettività – spiega Tiziana Tenuzzo, assessore provinciale alle Pari opportunità – si sta pian piano affermando, ma la strada verso il superamento totale dell’omofobia, purtroppo, è ancora lunga. Mentre l’omosessualità è una normale caratteristica del genere umano, l’omofobia, invece, è una pratica culturale che va combattuta. Purtroppo, negli anni siamo stati educati a pensare che l’omosessualità sia un male, qualcosa di immorale e vergognoso. Addirittura una malattia. Così non è, ovviamente. Ecco perché ritengo che il lavoro che la politica debba fare oggi sia anche quello di educare il più possibile alla diversità e rimuovere quegli ostacoli, anche ideologici, che impediscono l’accettazione delle altre normalità”.