SCARLINO – «Il superamento delle concentrazioni di diossine registrato in questi giorni a Scarlino non ci sorprende». Roberto Barocci del forum ambientalista di Grosseto interviene sulle emissioni all’inceneritore di Scarlino Energia. «Infatti, avevamo segnalato la presenza fuori norma di questi inquinanti all’amministrazione provinciale e agli organi di controllo. Ha scritto a proposito di quelle diossine, già registrate fuori norma a Scarlino, il professor Paolo Rabitti, incaricato dalla giunta del Comune di Follonica di presentare opposizioni alle autorizzazioni della Provincia:“…il supero degli standard di qualità e dei limiti fissati per i terreni per la concentrazione di diossine e furani che si riscontra immediatamente a valle dello scarico dell’impianto di trattamento acque dell’inceneritore, è dovuto alla nuova attività di incenerimento di combustibile derivato dai rifiuti urbani che quindi provoca sicuramente un danno all’ambiente.” Oggi la Provincia – prosegue Barocci -, anziché rallegrarsi per l’efficienza di Scarlino Energia, dovrebbe chiedere agli imprenditori agricoli e agli operatori turistici se le sue scelte, giudicate illegittime dai tribunali, sono un contributo positivo alla promozione economica del Golfo di Follonica e dovrebbe chiedere scusa a tutti per la scarsa tutela della salute dei cittadini».
«La notizia dello sforamento è stata resa pubblica dalla Provincia e dalla Scarlino Energia solo tre giorni dopo il fermo dell’impianto» afferma il Movimento 5 Stelle di Follonica, Scarlino e Gavorrano che si chiede se i sindaci siano stati avvertiti tempestivamente. «In caso fossero stati informati ci chiediamo perché i sindaci e le autorità sanitarie competenti non abbiano provveduto, secondo criteri di precauzione e di tutela della salute pubblica, ad avvertire la popolazione di astenersi dal consumare frutta e verdura provenienti dalle zone limitrofe all’impianto? Considerato che non risultano obbligatori i controlli in continuo della diossina – prosegue il M5S -, consideriamo gravissimo per la salute dei cittadini che in uno dei pochissimi controlli annuali obbligatori, si sia rilevato uno sforamento, e ci chiediamo quanti altri ce ne possano essere stati tra una verifica obbligatoria e l’altra».