FOLLONICA – La vicenda Rom a Follonica non cessa di suscitare polemiche e interesse. Il “Centro di solidarietà internazionalista dell’alta Maremma” afferma «In un paese come il nostro, che ama definirsi democratico e con grande dispiacere constatiamo che non lo è, ben vengano posizioni di dissenso. Ma quando i contenuti con cui si sostiene un argomento non sono validi e tanto meno non sono rivolti a trovare una soluzione alternativa le conseguenze che ne derivano sono odio e discriminazione nei confronti dei soggetti più deboli, proprio come il risultato che è stato prodotto dalle polemiche e dai relativi gruppettini nati sul social network (offensivi e minacciosi) che è degenerato nel ridicolo e nello stupido faziosismo di parte».
«In tutta questa vicenda la soluzione alternativa c’è già e ha imboccato l’unica strada possibile – prosegue la nota -, per ridurre una condizione di disagio e degrado a tutela di due famiglie, si chiama legge regionale n.2/2000”interventi a favore dei popoli rom e sinti”che recepisce le normative nazionali ed europee in materia dei diritti umani e garantisce le relative risorse economiche stanziate da apposito fondo regionale. Altrettanto interessante è un documento che si chiama: ”Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale”. Per quei soggetti che in questi giorni si sono “lagnati” perché hanno difficoltà e ritengono che la loro qualità della vita sia peggiore rispetto a quella delle famiglie rom di Follonica, la normativa in oggetto chiarisce molto bene che l’accesso a tali prestazioni è per tutti».
Il gruppo Emergency di Piombino, di cui fanno parte anche molti follonichesi, parla invece di diritti da garantire «Pensiamo all’Italia, all’Europa, al pianeta intero come luoghi dell’accoglienza – affermano -! Infatti, sentirsi simili e volersi uguali nei diritti di cittadinanza è il nome della civiltà umana da almeno un paio di secoli. Ecco perché ci ripugnano le affermazioni, le quali aggrediscono rom e migranti, perché essi non corrispondono alla normalità delle abituali certezze. Come già nel caso dei richiedenti asilo a suo tempo ospitati al Veliero, ci rattrista l’ignoranza di chi si mostra debole con i forti e forte con i deboli, quali sono certamente oggi i rom ospiti di Follonica. Ci rattrista chi non mostra l’intelligenza né il coraggio di dire una parola contro gli atti di guerra delle forze armate italiane in Afghanistan o in Libia, ma individua il nemico da scacciare in un gruppo di circa dieci persone, le quali vivono in un modo diverso da quella normalità e possono magari disturbarla, ma non per questo sono esseri meno umani».
Parla invece di progetti volti all’inserimento Renata Paolucci presidente dell’Opera Nomadi di Padova Onlus ma residente a Follonica. «Io mi occupo di Rom e Sinti da 20 anni – afferma Paolucci – e i vari progetti, sul piano dell’inserimento dei bambini nelle scuole e di miglioramento delle condizioni abitative dei Rom e Sinti ormai stanziali, hanno portato buoni frutti. L’evasione scolastica è scesa al 5 %, gli adulti sono stati inseriti nelle case da loro costruite con il progetto sociale di autocostruzione “Dal campo nomadi alla città…”, o inseriti negli alloggi ATER o in microaree per quelle famiglie allargate che, per cultura, preferiscono non vivere negli appartamenti. In questo modo, usciti dalla ghettizzazione, i Rom e i Sinti si sono inseriti nel mondo del lavoro, la pratica dell’accattonaggio è notevolmente diminuita e i minori frequentano la scuola fino alle superiori».
«Nel progetto del Comune di Follonica non si parla in realtà di campo nomadi che in genere ospita decine e centinaia di persone – prosegue Paolucci -, ma di microarea per pochi, attrezzata con servizi igienici, indispensabili per l’inserimento dei bambini nelle scuole e degli adulti nel mondo del lavoro, perciò la polemica sorta in questi giorni è la solita assurda iniziativa strumentalizzata dalla politica. Non si possono escludere poche persone stanziali dal contesto cittadino, lasciandole in condizioni di totale degrado. Giustamente il Comune di Follonica con progetti a 360° cerca di integrarle, garantendo ai minori e agli adulti, il diritto a vivere in condizioni decorose, il diritto all’istruzione, al lavoro e alla salute».