di Daniele Reali
GROSSETO – Un altro progetto pilota che parte dalla Maremma e che potrebbe essere replicato in altre realtà del paese. Per la prima volta in Italia infatti viene sperimentato proprio in provincia di Grosseto il progetto “Life+ Med Wolf” per la salvaguardia del lupo e per la tutela degli allevatori (i rappresentanti dei partner del progetto al centro il presidente Leonardo Marras e l’assassore Enzo Rossi).
In Maremma il problema dei predatori e degli attacchi alle greggi ha assunto nell’ultimo periodo proporzioni preoccupanti con episodi che si stanno ripetendo con frequenza sempre più crescente e per questo diventa fondamentale mettere in campo soluzioni che diano risposte sia alle richieste degli allevatori che alle indicazioni contenute nella legge in tema di protezione del lupo.
L’obiettivo di Med Wolf è quello di ridurre il conflitto tra la presenza del lupo e le attività dell’uomo nelle aree rurali e per questo partecipano all’iniziativa, cofinanziata dall’Unione Europea, i rappresentanti del mondo agricolo e degli ambientalisti. Insieme alla Provincia di Grosseto fanno parte di Med Wolf anche Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Legambiente e Wwf.
In concreto con un investimento di 2,3 milioni di euro (in cinque anni), di questi 1,7 arriverà direttamente da Bruxelless, saranno installate delle recinzioni elettrificate e dei dissuasori sonori nelle aziende che saranno individuate nelle prossime settimane. Oltre a queste saranno impiegati anche 20 esemplari di Pastore Maremmano.
«Nella nostra provincia ci sono 1.443 aziende nel settore dell’allevamento ovi-caprino – ha spiegato il presidente della provincia Leonardo Marras – e 231 mila capi. Un settore che deve essere tutelato anche perché rappresenta un presidio per il territorio che altrimenti sarebbe abbandonato. Questi progetto va in questo senso e allo stesso tempo vuole salvaguardare anche il Lupo».
Oltre al progetto Med Wolf, in Maremma da tempo è attivo e si sta per concludere il progetto IbriWolf che servirà per censire e capire bene la realtà dei predatori ibridi e dei cani inselvatichiti. «In questi casi proprio anche per tutelare il Lupo e la biodiversità oltre che le pecore – ha concluso Marras – gli esemplari ibridi vanno tolti. Devono essere prelevati e per questo faremo una richiesta al ministero che venga istituito un apposito servizio».
Fiducia nel progetto è stata espressa sia dai rappresentanti degli ambientalisti che da quelli degli allevatori. «Quelli previsti dal progetto – ha spiegato Francesco Viaggi, presidente di Coldiretti – sono i primi strumenti concreti che vengono messi in campo per affrontare il problema che in Maremma è giunto ad un punto di non ritorno. Med Wolf va nella direzione di tutelare oltre al lupo anche pecore e allevatori, perché anche loro, per noi, sono “specie protette”».