di Barbara Farnetani
GROSSETO – «È un Rinascimento». Così Giovanni Lamioni, presidente della Camera di commercio di Grosseto, definisce Maremma Wine Food Shire, la manifestazione enogastronomica che per tre giorni ha cambiato volto al centro storico di Grosseto. E ad ascoltare le molte e differenti lingue parlatre in centro, dai buyers accorsi da tutto il mondo non c’è da dargli torto. Lamioni dissimula a fatica l’evidente soddisfazione. Il Wine Food Shire è una sua creatura, e lui come un padre ne sta curando la crescita. «Sono stati giorni fantastici – afferma – giorni di rinascimento. Grosseto sembrava Madrid, con la movida sino a tarda sera. I buyers sono rimasti folgorati dalla città, ma anche dalla cura con cui è stata allestita la manifestaziuone: giochi di luci sui monumenti storici, stand di altissima qualità. Nulla è stato lasciato al caso. Tutte le piazze hanno avuto un sottofoindo musicale, con artsisti maremmani».
Non solo enogastronomia, quindi, ma la Maremma nel suo complesso, le molte eccellenze del territorio: l’artigianato, la gastronomia, il gusto, la musica e la professionalità di tutta una terra che ha lavorato in sinergia e alacremente alla buona riuscita di un evento che cresce di anno in anno.
Lamioni parla di effervescenza nell’aria, «e chi non l’ha respirata o è in malafede o ha l’asma» afferma con una battuta. «I buoni risultati ottenuti – precisa Lamioni – sono stati raggiunti anche grazie alla collaborazione con il Comune di Grosseto e la Provincia».
Ma Lamioni non è uno da adagiarsi sugli allori. «Quest’anno abbiamo aggiunto l’artigianato, per il prossimo anno voglio il cavallo. Ho già in mente la formula. – poi precisa – una manifestazione come questa va meritata. Non è scontato che venga fatta sempre nella stessa sede. Ovvio Grosseto è il capoluogo, ma la Maremma è ricca di posti bellissimi, e nulla vieta che divenga itinerante e che il Wine Food Shire vada a chi si impegnerà di più per averla, a chi si prodigherà per renderla sempre più bella. Perché questa non è una semplice fiera».
Quanto al fatto che gli stand chiudessero troppo presto Lamioni precisa «I produttori a sera erano sfiniti» e comunque se la gente ne voleva di più «lo interpreto come quando a teatro si chiede il bis». I contatti, a sentire le aziende, sono stati tantissimi. Un interesse enorme, come se a portare a casa il vino, il miele, i formaggi, i salumi della Maremma i compratori riuscissero a portarsi a casa un pezzo della nostra terra, di un brand che, con gli anni sta diventando prestigioso nel mondo. E l’apprezzamento per la provincia di Grosseto è emerso anche dallo studio condotto su 100 vip italiani. Il 40% di loro verrebbe volentieri a vivere in Maremma. Per quanto riguarda i buyers, poi «ogni anno c’è un percorso di selezione sempre più attento. Il vino maremmano, sino a dieci anni fa, tranne pochi casi quasi non esisteva, e adesso lo si trova in tutto il mondo».
Sul prossimo anno Lamioni non concede troppe anticipazioni, anche se si vede che la manifestazione sta già prendendo forma nella sua testa «sicuramente il cavallo – ribadisce – e poi dei maxischermi su cui far scorrere le foto storiche, d’epoca della Maremma, per non perdere il senso di appartenenza a questa meravigliosa terra».
Per info: www.maremmawineshire.it/
(per ingrandire cliccare sulle immagini)
[gallery link=”file” order=”DESC” columns=”4″ orderby=”title”]