di Lorenzo Falconi
GROSSETO – E’ stata una stagione strana, di quelle che non ti aspetti. Una retrocessione ci può anche stare dopo tanti anni vissuti a primeggiare, ma un’annata così disgraziata è andata oltre ogni limite dal punto di vista dell’agonia. Una retrocessione largamente anticipata ha tolto il senso ad un campionato che il Grosseto ha provato comunque ad onorare fino all’atto finale. Ad essere onesti, i biancorossi, ci sono riusciti solo sui titoli di coda, grazie al gol di un ragazzino, Edoardo Fanciulli (nella foto), 16 anni e prodotto del vivaio. Un esordio indimenticabile che ha reso Grosseto-Bari, una partita che non contava nulla, gara ricca di significati.
Un gol e una speranza che si riaccende, un gol che fa commuovere, un gol che regala emozioni nel cuore arido di una tremenda stagione sportiva. In quel gol è racchiuso anche il saluto di Piero Camilli che dopo il triplice fischio finale si è subito recato nella postazione di RadioOndaBiancorossa: «Il gol di Fanciulli vuol dire che il calcio ha dei valori importanti, questo è il mio calcio, il calcio è di queste persone, un calcio pulito non come quello di Carobbio e Iaconi». Un saluto ricco di emozione e commozione, per un gesto tecnico che chiude una stagione ma che può essere un punto di ripartenza in un futuro tutto da definire, contraddistinto in primis dall’incertezza societaria. Il Grosseto, qualunque sia il destino, potrà contare sui giovani del vivaio, come Fanciulli, ad esempio, o come Marinelli che ha fornito l’assist per il gol partita, o ancora Biraschi, divenuto titolare nel finale di stagione. Elementi che, se non fosse stato per la retrocessione anticipata, magari nemmeno avremmo visto all’opera. Da qui occorre ripartire, da qui occorre investire per il futuro biancorosso.