GROSSETO – “Il risultato positivo raggiunto nel 2012 è merito del vostro lavoro che, nonostante le difficoltà economiche e le complesse innovazioni organizzative, è riuscito a garantire ai cittadini della nostra provincia un livello qualitativo alto di risposte, espressione certa di professionalità e di dedizione al servizio”. Il direttore generale della Asl 9, Fausto Mariotti (nella foto a destra), si rivolge prima di tutto ai dipendenti dell’Azienda e commenta così, ringraziandoli per il loro lavoro, il risultato nella “classifica” del Laboratorio Management & Sanità (MeS) della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa: l’ormai famoso “bersaglio” attraverso il quale vengono valutate le performance e i risultati di gestione di tutte le Aziende toscane e che, nel 2009, ha visto la Asl di Grosseto al primo posto, nel 2010 e 2011 nelle prime posizioni, fino al primo posto nel 2012.
“La Asl 9 – aggiunge – è stata quella con la valutazione più alta tra tutte le Aziende del Sistema sanitario regionale e questo grazie alle migliori performance raggiunte in diversi ed importanti settori d’intervento (appropriatezza medica, appropriatezza chirurgica, qualità dei dati, consumo di antibiotici, percentuale di abbandoni al Pronto soccorso, spesa farmaceutica territoriale pro-capite, cantieri ispezionati, front office, ecc). Ho già avuto modo di chiarire che il sistema di valutazione con il quale le Aziende sanitarie sono misurate non si fonda su giudizi affrettati, interessati o non adeguatamente ponderati, ma su parametri oggettivi, basati sull’appropriatezza, la sicurezza, la qualità e chiama in causa anche il giudizio degli utenti e degli stessi operatori”.
Le buone performance della Asl 9 sono visibili dall’alta concentrazione di indicatori nelle fasce centrali del bersaglio (nell’area di colore verde), che con colori diversi, evidenzia in maniera intuitiva, i livelli raggiunti dalle specifiche voci: verde scuro e verde chiaro, al centro del bersaglio, per le performance ottime e buone; giallo per quelle medie; arancione per le performance scarse; rosso per quelle molto scarse.
Il bersaglio, infatti, è costituito da un complesso sistema di macroindicatori (40 nel 2012), una piccola parte dei quali variano ogni anno. A loro volta sono suddivisi in altri sottoindicatori (per un totale che supera i 200) con i quali tutti i settori della sanità vengono analizzati accuratamente, fino alla valutazione complessiva che li pone nella corrispondente fascia colorata. Una precisazione: nella valutazione complessiva delle Aziende, non vengono considerati, e quindi non sono riportati nel bersaglio, gli indicatori della categoria “A”, corrispondenti allo stato di salute della popolazione, in quanto non direttamente collegabili all’attività “sanitaria” dell’anno in esame (in questo caso il 2012).
I risultati in dettaglio
Già da una prima osservazione del bersaglio, è evidente come gran parte dei 40 indicatori utilizzati dal MeS in relazione all’attività dell’Azienda si collochi nelle fasce di risultato più vicine al centro: 14 nella fascia verde scuro (“ottima” il 35%); 8 nella fascia verde chiaro (“buona” il 20%); 15 nella fascia giallo chiaro (“media” il 38%); 2 fascia di colore arancio (“scarsa” 5 %); 1 nella fascia rossa (“molto scarsa” 3%).
Rispetto al 2011, il lavoro svolto nel 2012, ha portato la Asl 9 ad una netta una diminuzione degli indicatori sulle fasce di risultato periferiche, con un aumento di circa il 9% degli indicatori con valutazione “buona” e “ottima”. (vedi tabella)
Valutazione | 2012 | 2011 | %2012 | %2011 |
Ottima | 14 | 11 | 35,00% | 29% |
Buona | 8 | 7 | 20,00% | 18% |
Media | 15 | 12 | 38% | 32% |
Scarsa | 2 | 6 | 5% | 16% |
Molto scarsa | 1 | 2 | 3,00% | 5% |
Totale indicatori | 40 | 38 |
Nel dettaglio, le migliori performance riguardano le seguenti aree: accreditamento; appropriatezza medica; capacità di governo della domanda; appropriatezza chirurgica; abbandoni dal Pronto Soccorso; percentuale di risposta all’indagine di clima interno; il management per i dipendenti; il tasso di infortuni; l’attività di formazione; il governo della spesa farmaceutica; l’efficienza e l’ efficacia nei servizi di Prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (Pisll); l’efficienza e efficacia nella Sicurezza alimentare e nutrizione; la valutazione dei sistemi informativi; la valutazione dei servizi di manutenzione.
In questa ultima voce e nella percentuale di abbandoni dal Pronto soccorso, è stata raggiunta le “best practice” regionale. Occorre, inoltre, precisare che best practice è stata raggiunta anche in altri 22 sottoindicatori non raffigurati nel bersaglio.
Restano, comunque, molti margini di miglioramento per le 2 performance risultate “scarse”, in particolare nelle aree: valutazione dell’assistenza ricevuta dai pazienti della sanità di iniziativa; costo sanitario pro-capite, e in quella risultata “molto scarsa” relativa al Programma nazionale esiti di Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).
“Arrivare primi può anche essere un peso, perché mantenere la posizione è più gravoso che migliorare il risultato dei secondi posti -conclude Fausto Mariotti -. Per questo, non possiamo allentare l’impegno nel progredire ulteriormente in quegli indicatori che ancora si collocano in posizioni non completamente soddisfacenti”.