di Lorenzo Falconi
GROSSETO – In aumento i nuovi poveri, la crisi economica fa aumentare il disagio sociale. Questo il quadro che emerge dal bilancio dell’attività del Coeso Società della Salute grossetana. Numeri che parlano chiaro e che attestano che sono oltre 9mila i cittadini che nel corso del 2012 si sono rivolti a Coeso. Un numero che supera di circa il 12% gli accessi registrati nel 2010. Si tratta di cittadini che, presentandosi spontaneamente agli sportelli dislocati nei sei comuni dell’Area o aderendo a iniziative specifiche, hanno avuto accesso al sistema integrato di servizi e prestazioni sociali, socio sanitarie e socio assistenziali. Tra questi 1417 rappresentano la nuova povertà che avanza inesorabile in un disagio crescente. «L’aver saputo dare risposta a 9643 cittadini ci rende certamente orgogliosi – commenta il presidente della Società della salute grossetana, Emilio Bonifazi – ma ci deve far riflettere anche su quale futuro ci aspetta. La crisi di questi ultimi anni impone, infatti, uno sforzo ancora maggiore da parte degli enti che si occupano di sociale. Sono sicuro che il sistema grossetano saprà rispondere a questa sfida importante».
L’aumento delle richieste è infatti dovuto alla recessione economica in corso: «Crolla il sistema famiglia e diventano più fragili anche le organizzazioni e le associazioni di volontariato – aggiunge Fabrizio Boldrini, direttore di Coeso SdS –. Occorre però precisare che con un grande sforzo siamo riusciti ad aumentare i servizi, pur avendo minori risorse a disposizione. Questo fa di Coeso Società della Salute l’infrastruttura fondamentale nel percorso di aiuto sociale dei cittadini». Per il direttore della Asl 9, Fausto Mariotti, invece, «Serve dare continuità all’esperienza di collaborazione tra Comuni e Asl, anche successivamente al superamento della Società della salute, perché produce migliori servizi, minori costi e consente di lavorare con le comunità locali nella costruzione di progetti territoriali di salute».
Se si valuta la tipologia dei servizi erogati, dei 768 cittadini che hanno usufruito di servizio socio educativi 390 sono i bambini che hanno partecipato alle attività estive, 193 hanno aderito alle attività educative per adulti e 185 sono i cittadini che hanno ricevuto prestazioni come canoni di locazione, servizi di prossimità e buon vicinato. Dei 2317 cittadini che hanno avuto prestazioni integrate con il servizio sanitario 804 sono le persone non autosufficienti che hanno usufruito di Piani assistenziali personalizzati. Ben 556 sono persone anziane con programmi di intervento leggeri, utenti di Sert e salute mentale, mentre 369 sono minori coinvolti in percorsi per affido familiare, adozione e piani educativi integrativi, e 589 sono disabili. 4753 sono i cittadini che hanno ottenuto servizi socio assistenziali puri. Infine, 1417 cittadini rientrano nel target che può essere definito “nuova povertà”. Si tratta di persone che pur non avendo problemi sanitari e non essendo in condizioni di povertà estrema, sono di recente scesi nella scala sociale e non hanno prospettive immediate di miglioramento della propria condizione. A queste cifre va aggiunta la collaborazione economica e gestionale con la Caritas e i 4310 cestini pranzo che Coeso SdS ha distribuito attraverso il Ceis nel periodo in cui la mensa Caritas è chiusa.