GROSSETO – Nella settimana di Maremma Wine Food Shire, Grosseto ospita gli stati generali del vino e della viticolutra. Aa organizzare questa giornata sullo stato dell’arte di uno dei settori più importanti del nostro territorio l’amministraizone provinciale.
Stati generali della viticoltura e del vino sono infatti in programma per domani martedì 14 maggio, dalle 15 alle 21 e 30, nella sala Pegaso di Palazzo Aldobrandeschi, in piazza Dante Alighieri 35.
All’iniziativa partecipano i rappresentanti delle istituzioni regionali e locali, tecnici, agronomi, enologi, imprese di settore e sindacati, esperti della distribuzione e docenti universitari, per un confronto aperto, sulle problematiche legate allo stato di salute della viticoltura e del vino, e per discutere di prospettive future, dello sviluppo di una delle maggiori risorse per il territorio sotto il profilo economico, culturale, ambientale e paesaggistico.
Sarà presente Gianni Salvadori, assessore regionale all’Agricoltura.
“La difficile fase di contrazione dei consumi che stiamo ancora vivendo – commenta Enzo Rossi, assessore provinciale allo Sviluppo rurale – impone una riflessione corale sulle strategie da adottare per salvaguardare e rilanciare uno dei settori di maggior valore della nostra economia. Un settore che in provincia di Grosseto conta 4175 produttori per un totale di quasi 9mila ettari di superficie vitata e una produzione di vino che sfiora i 460mila quintali all’anno. Se il mercato vitivinicolo nazionale sta dando dei primi timidi segnali di ripresa grazie all’export, i nostri vini devono inserirsi da protagonisti in questo cambio di passo. Gli stati generali della viticoltura e del vino vogliono essere l’occasione per fornire agli operatori locali una piattaforma di incontro utile ad individuare e strutturare una regia unica, in grado di rafforzare la nostra presenza sui mercati”.
In occasione di questa iniziativa Luca Sani, presidnete della Commissione Agricoltura della Camera ha scritto al presidente Marras palrando delle tre priorità del settore in questo momento. «Tre sono a oggi le questioni sulle quali è prevalentemente concentrato il lavoro della Commissione – scrive Sani – : il tema determinante della semplificazione burocratica rispetto agli 11 enti di controllo che in Italia sovrintendono alla produzione vitivinicola, a fronte dei 5 che operano in Francia, nostro principale competitor sui mercati internazionali. La messa a punto di una nuova strategia e nuovi strumenti di sostegno all’export. Il calo progressivo dei consumi interni, infatti, mette sempre più al centro delle strategie aziendali la penetrazione dei mercati internazionali per mantenere la propria redditività. Infine, l’incentivazione delle politiche per la qualità del prodotto, che costituisce il vero moltiplicatore di valore aggiunto per i produttori, sia sul mercato interno che internazionale».