GROSSETO – «La vicenda Mabro evidenzia ancora una volta la debolezza della Politica della Regione nel voler intervenire in modo diretto nella vita di una azienda in difficoltà». Così Alessandro Carlotti, esponente grossetano del Popolo della Libertà che critica l’attegimento della Regione e della politica locale che avrebbe dovuto fare di più.
«La storia della Mabro ha risvolti comuni: la Regione, con l’ avallo delle istituzioni locali, ha inviato il suo Messia, con trombe e fanfare, tanto che in una fase successiva un Assessore del comune di Grosseto partecipò alla firma di un contratto di fornitura che avrebbe rilanciato la società. Per motivi sconosciuti tale contratto non si concretizzò e siamo ai giorni nostri: Legge Prodi sì legge Prodi no, Concordato sì Concordato no, presidi davanti ai cancelli, ma soprattutto dipendenti che da mesi non riscuotono gli stipendi, mutui da pagare ecc. In conclusione la storia si è ripetuta, ma il disastro chi colpisce? Come al solito i più deboli: i lavoratori».
«Sarebbe ora che invece i responsabili pagassero, che il conto venisse loro presentato che, i Sindacati, anche se dello stesso colore, facessero la voce grossa non nei confronti del Barontini di turno ma nei confronti di coloro i quali mandano personaggi alla Tom Cruise di Mission Impossible, dicendo loro: “Caro Politico scordati di essere rivotato faremo di tutto per impedire che tu venga rieletto, almeno i miei voti non li prenderai”. Invece la prossima volta i soliti noti verranno a chiedere i voti in Maremma e saranno osannati».
«Intanto la Maremma – conclude Carlotti – si è impoverita ancora di più, grazie a loro e ai nostri politici locali che per dovere di partito si inginocchiano al potere centrale».