FIRENZE – Si è conclusa con un verbale firmato da tutti i presenti la riunione convocata in Regione dall’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini e alla quale hanno partecipato il sindaco del Comune di Grosseto Emilio Bonifazi, il presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras, l’assessore provinciale Chelini e i rappresentanti dell’azienda Abbigliamento Grosseto.
«La Regione e le istituzioni – ha spiegato Simoncini al termine dell’incontro – hanno chiesto garanzie sui tempi di riscossione degli stipendi, convinte che solo il pagamento delle retribuzioni costituisca una dimostrazione concreta della volontà di ripristinare le normali relazioni sindacali e il presupposto per un percorso che riapra prospettive di ripresa». Facendosi portavoce della richiesta dei sindacati, le istituzioni hanno sollecitato l’azienda a predisporre rapidamente tutti gli atti necessari per l’accesso alla Prodi bis, impegnandosi ad affiancarla in questo percorso. «Abbiamo infine chiesto all’azienda che vengano compiuti tutti gli atti necessari a ottenere il massimo delle garanzie sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali».
«Diamo atto che l’azienda ci ha consegnato una serie di documenti – ha spiegato l’assessore al termine dell’incontro – dove, fra l’altro, si spiegano le ragioni che l’hanno portata alla presentazione del concordato “in bianco” che offre, secondo l’azienda, la possibilità di disporre di risorse da destinare al pagamento degli stipendi dei lavoratori. L’azienda ha poi informato di avere in portafoglio ordini da evadere per 1 milione e 150 mila euro e rientri di credito 500 mila euro, risorse che intende destinare alla copertura delle retribuzioni. Fra i documenti consegnati c’è anche una lettera con la quale la società ribadisce la volontà di trovare un acquirente o un nuovo partner industriale per dare così una prospettiva all’attività produttiva». L’azienda si impegna inoltre a presentare la domanda di accesso alla procedura “Prodi Bis” entro il 30 giugno 2013, ritenendo, si legge nel verbale, “che ciò tuteli meglio i lavoratori come creditori privilegiati”. Sia nel caso del concordato in bianco che in quello della Prodi bis, l’azienda fa presente che è indispensabile la continuità produttiva.