di Lorenzo Falconi
GROSSETO – La notizia arriva all’improvviso, ma era nell’aria: il tribunale ha dato il via libera alla richiesta di concordato in bianco presentata da Abbigliamento Grosseto. La strategia di Andrea Barontini va avanti, senza tener conto dei disagi dei lavoratori e ignorando le proposte che arrivavano da sindacati e istituzioni, in merito alla richiesta della Prodi-bis per rimettere in sesto l’azienda senza l’imprenditore pratese alla guida. Invece adesso, Abbigliamento Grosseto avrà 120 giorni di tempo per presentare tutta la documentazione, un’eternità per i dipendenti senza stipendio in questo 2013.
Cresce quindi la rabbia delle lavoratrici, dopo l’escalation di tensione registrata nella giornata di ieri, con l’irruzione in azienda, l’assemblea permanente e la diretta televisiva su La7, all’interno del programma “Piazza Pulita”. Sei dipendenti hanno dormito in sala mensa per dare continuità e significato al presidio. Tutto inutile, a quanto pare, perché Barontini tira dritto per la sua strada, mentre cresce l’indignazione e si stanno studiando nuove mosse da attuare per fronteggiare l’emergenza. L’imprenditore pratese ormai ha tutti contro, o quasi, ma non cede di un passo innescando un muro contro muro con dipendenti, sindacati, istituzioni. Intanto in azienda si è svolta l’assemblea dei soci, con la presenza di Royal Tuscany, la proprietà precedente, che fa parte del concordato. Come segnale di solidarietà, invece, i lavoratori della ex Mabro hanno ricevuto la visita dei “colleghi” della Richard Ginori, un’altra azienda che ha vissuto una vicenda simile a quella che stanno attraversando gli oltre 200 dipendenti di Abbigliamento Grosseto.