GROSSETO – «Le imprese ancora una volta soffrono a causa delle promesse disattese». Così la pensano i rappresentanti di Confertigianato Grosseto che lanciano l’allarme per i debiti ancora non saldati che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese.
Il decreto legge sui pagamenti dei debiti scaduti della Pubblica Amministrazione mostra fin da subito la debolezza di un impianto normativo basato su farraginosi adempimenti burocratici, fallendo nel suo primo obiettivo. Scadeva ieri, infatti, il termine perché gli enti pubblici debitori si registrassero sulla piattaforma telematica Consip per la certificazione dei crediti. Sul portale online del Ministero dell’Economia, ad oggi, la maggior parte delle amministrazioni non ha ancora avviato la registrazione. Il mancato rispetto di questo primo termine, non potrà che generare ulteriori ritardi rispetto alle scadenze previste dal decreto. Già dal 30 aprile scorso, le stesse amministrazioni avrebbero dovuto formalizzare la richiesta delle risorse finanziarie necessarie ad avviare il pagamento dei debiti. Stanno purtroppo emergendo i limiti della legge che non fornisce strumenti di tutela ai creditori. Bisogna mettere al riparo le imprese dall’inerzia delle amministrazioni.
Per questo, Mauro Ciani, segretario generale di Confartigianato Imprese Grosseto, ribadisce la necessità inderogabile di introdurre una “clausola di salvaguardia” che consenta alle aziende, in caso di inceppamento del sistema definito nella norma, di attivarsi direttamente compensando i crediti da riscuotere con i debiti fiscali e previdenziali.
«Confidiamo che il nuovo governo voglia riconsiderare l’impianto del provvedimento – spiega Ciani – semplificando le procedure e prevedendo meccanismi operativi che tengano nella massima considerazione il diritto dei creditori e il principio generale della compensazione universale».