GROSSETO – “Ci sono alcune fondamentali imprecisioni in ciò che affermano il Comune di Grosseto e la Asl 9 sul canile Zoo Service. Innanzitutto la legge 59 del 2009 che regola i canili in Toscana (all’articolo 31 comma 4) prevede che tutti gli animali in stato di abbandono siano sottoposti a sterilizzazione obbligatoria e non solo quelli i cui adottanti lo richiedano come attualmente accade. E’ una norma volta a spezzare il cerchio del randagismo e il Comune e la ASL grossetana non la applicano. E’ uno dei punti più importanti perché proprio coloro che non chiedono la sterilizzazione sono gli adottanti più pericolosi, quelli che con più probabilità faranno riprodurre il proprio cane (volontariamente o meno) andando ad alimentare il circuito negativo di nuovi ingressi”.
Così Giacomo Bottinelli, responsabile provinciale LAV, commenta quanto sostenuto dal Comune di Grosseto nel corso della conferenza stampa indetta insieme alla ASL per difendere l’operato dei due enti e della Zoo Service Distribuzione.
“Affermare che la Zoo Service non dispone del personale per l’apertura ai volontari per la sgambatura il sabato e la domenica – dice il responsabile LAV Grosseto – equivale poi a dire che i cani in quei giorni non usciranno dai box. Questa è un’ulteriore violazione della L.59 che nel suo regolamento dispone chiaramente che i cani detenuti in box abbiano quotidiana possibilità di movimento. Oggi tra l’altro il Comune comunica di voler negare la sgambatura anche il giovedì”.
“In ogni caso se il Comune fornisse personale direttamente retribuito dall’Ente con contratti a progetto finalizzati a produrre adozioni nel fine settimana si instaurerebbe un circolo virtuoso che oltre a creare ulteriori posti di lavoro genererebbe un immediato risparmio per le casse dell’Amministrazione, dato che ogni cane mantenuto alla Zoo Service costa 1500 euro all’anno con previsione di un prossimo aumento per un totale attuale di circa mezzo milione di euro annui. Soldi che alla fine potrebbero davvero andare alle persone, ma solo quando la Zoo Service sarà vuota. E per far questo bisogna investire qualcosa adesso, senza scuse”.
“Per spezzare la catena del randagismo e dell’elevato numero di cani in canile – conclude Bottinelli – queste sono le strade. Tutta l’apertura ad ogni collaborazione, ovviamente, ma se siamo scesi in piazza e abbiamo lanciato una petizione che ha già raggiunto le mille firme in due settimane è proprio perché non c’è stato altro modo di essere ascoltati. Il primo passo è stato fatto, abbattendo almeno il muro di silenzio che circondava le problematiche del canile Zoo Service. Ogni soluzione parziale, come quelle che sembra auspicare il Comune, produrrà semplicemente uno stabilizzarsi della situazione. Lo scopo è invece che il canile, come è l’obiettivo della legge, funzioni solo per una detenzione provvisoria finalizzata alla sterilizzazione e all’adozione e non come uno stallo permanente di un elevato numero di animali che certamente fa bene a chi lo gestisce, ma non alle tasche dei cittadini e tantomeno ai cani stessi”.