di Silvano Polvani
Riportare il valore del lavoro al centro dellโiniziativa, รจ questo il messaggio che si avverte in questo primo di Maggio sconvolto dalla crisi. Dare centralitร al lavoro come elemento decisivo alla ripresa economica cosรฌ da restituire dignitร alla gente รจ lโimpegno che dobbiamo assumere
Eโ un dovere forte e importante che in nome della solidarietร della giustizia e libertร della gente non si puรฒ lasciar cadere. Troppo pesante รจ la violenza e lโaggressivitร della crisi verso la persone perchรฉ questa possa passare nellโindifferenza. Eโ impressionante la dimensione che sta assumendo anche nella nostra provincia. La durezza della crisi che viviamo la ritroviamo nei volti scavati e scolpiti della gente, perchรจ colpiti dalla cassa integrazione; perchรจ in attesa della lettera di licenziamento; giovani espulsi sin dallโinizio della crisi nel 2008 che non sanno ad oggi cosa sia il lavoro, unโintera generazione massacrata nelle attese e nei bisogni, intere famiglie strangolate dalla crisi. Questa รจ la realtร che incontriamo lungo le strade e nei ritrovi della cittร e dei paesi. Una crisi che non accenna ad allontanarsi ma che mostra lโincertezza del futuro, un futuro che per molti non รจ piรน unโopportunitร ma viene avvertito come una minaccia, da vivere con smarrimento e nella solitudine.
Il lavoro รจ il grande dimenticato dai governi che si sono succeduti.
Il paese Italia รจ sotto gli occhi di tutti, il nostro paese, sta vivendo una crisi economica dalle proporzioni incalcolabili e dagli esiti incerti con ricadute devastanti sulla vita dei cittadini. I dati dellโINPS recentemente forniti, ci dicono che la cassa integrazione รจ in aumento sia quella ordinaria che quella straordinaria. Alla crisi sta per aggiungersi un ulteriore dramma: le risorse per finanziare gli ammortizzatori in deroga stanno per finire. La legge di stabilitร per il 2013, infatti, ha stanziato risorse palesemente insufficienti. Se non si interviene subito, tra poche settimane in alcune Regioni non sarร piรน possibile sostenere il reddito di chi ancora ha un lavoro ma opera in unโimpresa in crisi, e neppure per chi รจ giร stato licenziato. Si tratta di almeno 350mila-400mila persone che rischiano di restare senza reddito nei prossimi mesi, e in qualche caso si รจ giร arrivati al termine delle prestazioni assicurate.
QUESTO DISASTRO DEVE ESSERE EVITATO!!
Altra considerazione รจ da riservare alla disoccupazione giovanile avendo questa raggiunto in Italia il drammatico primato del 37,8%.
In questo quadro nazionale di piena emergenza lavoro il nostro territorio delle Colline Metallifere non sfugge al pari dellโintera provincia di Grosseto la quale conta 30.000 persone iscritte nelle liste di collocamento su una popolazione di circa 220.000 abitanti.
Dati allarmanti che non possono scuotere le coscienze e le sensibilitร .
In questo contesto รจ necessario creare nuovi posti di lavoro, mettendo al centro il territorio con le sue potenzialitร , riqualificando la piccola e media impresa e servizi, con lโambizione di dare senso allโintervento pubblico come motore dellโeconomia.
In questa direzione va richiamato uno sforzo di tutti che รจ proprio di un nuovo atteggiamento culturale che affronti le emergenze emerse dalla crisi senza rinunciare a rilanciare il cambiamento.
Un nuovo patto per il lavoro รจ necessario, che rifletta con tutte le forze economiche imprenditoriali, sociali ed istituzionali riscoprendo la grande potenza del dialogo e del confronto.
Un patto per il lavoro dove assieme la nostra voce abbia piรน forza e sia capace di essere ascoltata dalla Regione, dal Governo e dallโEuropa perchรจ siano attivati tutti quegli strumenti capaci di promuovere occupazione.