SCARLINO – «Il consiglio comunale si è potuto tenere solo grazie al senso di responsabilità dell’opposizione visto che la maggioranza non aveva il numero legale» Ad affermarlo Michele Marchiani, della Rinascita di Scarlino. «Il gruppo di maggioranza, per la seconda volta da quando ci sono io (precedente in data 21/12/2013) si è presentato privo del numero che ne garantiva l’autosufficienza (cioè 8 consiglieri)». Un «gesto di generosità» lo definisce Marchiani, delle due opposizioni che ha salvato il rendiconto 2012. «Sono i nostri no che hanno consentito l’approvazione di un rendiconto che, tra l’altro contempla un prevedibile ritocco per sanare la questione del ricorso SIT. Si tratta di circa altri 130.000 euro e, in ogni modo, non è detto che si tratti della cifra definitiva.C’è di che obbiettare quindi, anche in merito al posizionamento in conto della cifra di oltre 170.000 euro derivate dalla tassa di soggiorno nel calderone».
Marchiani ricorda poi la risposta di Arpat sulle modalità del monitoraggio promesso da Scarlino energia «ma il dipartimento delle scienze ambientali è stato cancellato, dunque controllato e controllore sono la stessa cosa» tra l’altro i risultati sono stati esibiti in ritardo «Un ritardo denunciato, non dai gruppi di opposizione, ma dalla stessa agenzia di controllo che parla di campionamenti effettuati nello scorso dicembre e che ancora, in merito ai risultati e alle conclusioni, non sono stati comunicati».
«Altro punto di malcontento è quello relativo alla mozione presentate dalla maggioranza in merito al “patto di stabilità”. Il suggerimento delle opposizioni proiettato verso una comunione di intenti si è spento invano». La seduta si è conclusa con l’esposizione del Las, lavoro ambiente e salute «del presidente, signor Pavani, il quale non ha mancato di far notare che, pur nell’inattendililità statistica metodologica (per aver un campione valido occorre sbrigarsi al fine di morir tutti) le percentuali di malati sono da brivido. Il nostro distretto si conferma realtà profondamente insalubre nella quale, per libera scelta, ad opera dei responsabili della pubblica salute è stato deciso di passar temporaneamente un colpo di spugna sui fondamentali principi di precauzione».