SCARLINO – «Le sabbie di scavo del Porto sono un rifiuto speciale e, come tale, non avrebbero dovuto neanche essere posizionati sulla spiaggia» è questo uno dei quesiti che Antonino Vella pone al sindaco riguardo alla «spiaggia laterale al molo della Fiumara, dove da una settimana è in atto lo spostamento delle sabbie/fanghi prodotti dallo scavo del Porto “La Marina di Scarlino” e, a suo tempo, scaricati in alto verso il confine con il Porto Verde ed il campeggio “Piper”. Tale operazione – prosegue Vella – viene effettuata con l’evidente intento di ripascere la spiaggia portata via dalle ultime mareggiate di ponente, ma visto il luogo ed i materiali usati sorgono spontanee alcune riserve che gradirei fossero chiarite».
Vella pone però alcune domande: «A cosa può servire il posizionamento di materiale di scavo in un punto in cui, è dimostrato, le correnti marine ultimamente lavorano in modo tale da mettere, addirittura, a nudo il banco di “mattes ” secolare che ha dato origine all’attuale linea di battigia. Chi ha chiesto di procedere a tale operazione si è posto il problema del conseguente insabbiamento della foce della Fiumara alla prima mareggiata da maestrale/ponente? Chi ha dato l’autorizzazione al movimento di fanghi/sabbie di scavo del Porto ha dimenticato che questo materiale è un rifiuto speciale e, come tale, non avrebbe dovuto neanche essere posizionato sulla spiaggia? Ci sono state analisi e permessi dell’Arpat affinchè questo materiale potesse essere giudicato idoneo ad un’opera di ripascimento spiaggia? Che uso si pensa di fare di questa porzione di spiaggia che, per vicinanza alla foce di un fiume ed all’uscita di un porto, ricade fra i tratti sottoposti a controlli continui e a “divieto precauzionale” di balneazione?»