ALBERESE – Sui danni degli ungulati alle colture del Parco della Maremma interviene anche Massimo Felicioni della lista civica Grosseto oggi per la sua identità. «Non si tratta di nostalgia ma di una problematica irrisolta da 15 anni – afferma Felicioni -. Scendere in piazza non è mai una cosa bella e facile, provare per credere, ma quando non ci sono alternative perché non c’e’ dialogo, volontà collaborativa ma solo tracotanza e convinzione del proprio potere sugli altri, allora si deve necessariamente uscire pubblicamente: è l’unica vera difesa che rimane a chi subisce ingiustamente. L’Ente Parco ha sempre commesso l’errore di pensare di essere dalla parte del giusto perché ha dietro di se la “politica”. Amministrando l’Ente Parco a quei tempi, ci dovemmo rendere conto da subito che gli agricoltori del Parco erano i primi a subire il sistema, non solo i danni alle colture. Sono passati un Commissario e più legislature dell’ex Presidente Sammuri con il quale era stato trovato già quando era Assessore in Provincia, una ottima collaborazione. Ritrovare oggi gli stessi identici problemi, dovrebbe quantomeno costringere considerazioni diverse dall’asserire gravemente che “viene detto del falso… si tratta di qualcuno fuori dai canali istituzionali… è un attacco frontale promosso per motivi personali”».
«Perché dovremmo scandalizzarci e saltare a conclusioni sbagliate se alcuni “veri agricoltori” del Parco esasperati dalla situazione, sono usciti pubblicamente – si chiede Felicioni -. Il Parco non è né il padrone né il nemico degli agricoltori del Parco e come per i comuni e gli altri enti pubblici, molto probabilmente verrà riconosciuto loro un valore aggiunto dai residenti e cittadini solo quando chi per lavoro o per compito politico-istituzionale chiamato a gestire l’Ente, avrà la capacità e l’onestà intellettuale di rispettarli, non ignorarli, non scegliere tra di loro dall’alto secondo logiche che nulla hanno a che vedere con esperienza, conoscenza, merito. Personalmente sono convinto che l’attuale Presidente sia persona capace di strutturare significativamente questo imprescindibile rapporto Agricoltori-Parco, spetta a Lei sola, fare la politica del territorio; delegare questa importante attività potrebbe rivelarsi controproducente come è già stato. Personalmente sono anche convinto che fortunatamente oltre ad un buon Presidente ci sia anche una ottima condizione al contorno capace di aiutare e sostenere il percorso , in grado di raggiungere l’obbiettivo. L’Assessore Regionale allo Sviluppo Rurale Gianni Salvadori per esempio è uno “che sa” veramente, lo stesso vale anche per i Presidenti delle Associazioni. Serve il coinvolgimento e la disponibilità comprovata di tutti, e non dimenticando anche che almeno lo scranno del capo gruppo della Lista Civica Grosseto Oggi è occupato da chi è pronto a collaborare fattivamente ma non a stare a guardare un brutto film già rivisto 15 anni fa».