GROSSETO – La quindicesima edizione del Festival Resistente non tradisce le attese, tra tradizione e novità, la kermesse grossetana ritrova stimoli di un tempo proiettando lo sguardo al futuro. La manifestazione quest’anno ha scelto come titolo “Sempre l’ignoranza fa paura, e il silenzio è uguale a morte”, un’esortazione di Francesco Guccini, suggerita dalla Rete degli Studenti Medi che con Anpi e Isgrec sono partner della manifestazione organizzata dall’associazione Festival Resistente, con l’alto patrocinato della Repubblica, il contributo della Regione Toscana e co-organizzazione del Comune di Grosseto. L’evento punta, tra le altre cose, a fa rivivere le mura cittadine del Cassero Senese, uno dei luoghi più cari ai grossetani. Suggestivo l’ingresso alla manifestazione con le biografie e le lettere dei condannati a morte della Resistenza. Ma il festival è anche molto altro: è storia, cultura, libri, incontri, musica, teatro, cibo e dj set, per un programma all’insegna del clima di festa e della condivisione. Lo sguardo al futuro, invece, arriva direttamente con le invasioni digitali, iniziativa rivolta a blogger, instagramer, appassionati di fotografia e chiunque sia attivo sui social media. Un modo efficace di promuovere con le tecnologie moderne la diffusione del nostro patrimonio culturale.
Domani, venerdì 26 aprile, le porte della Fortezza si aprono alle ore 17.30 con “Il confinato. Una famiglia nell’Italia fascista”, presentazione del libro di Maria Jatosti, a cura dell’Associazione RaccontIncontri e della Libreria delle Ragazze. La vita italiana e l’antifascismo nel ventennio del regime mussoliniano; la Liberazione, la conquista della democrazia, la passione politica, insieme allo sgretolamento dell’unità familiare e allo scontro generazionale nelle vicende di una famiglia piccolo-borghese durante gli anni Trenta-Cinquanta. Per aiutarci a conoscere la nostra storia, a capire come eravamo e, soprattutto, chi siamo oggi. Per indicarci come coltivare la speranza. Alle 18.30 aperitivo con dj set e alle 21 il tributo a Fabrizio De André degli Ostinati e contrari. Paolo Mari e Luca Pirozzi (nella foto) in oltre 150 concerti, dal 2004 a oggi, si sono esibiti in tutta Italia, e in più riprese all’estero, collaborando tra gli altri con l’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam, di Varsavia, di Tirana, oltre che con l’Università di Siena e la Fondazione De André. La scelta di esibirsi in duo (chitarre, voci, armonica) permette di valorizzare al massimo la bellezza dei testi e di dar risalto al significato dei messaggi contenuti nelle canzoni del cantautore genovese. Dopo l’impegno, via libera ai balli, dalle 22, con i Matti delle Giuncaie. La band rivelazione hard folk-patchanka dell’anno torna sul palco del Festival Resistente con un live mozzafiato, carico di vibrazioni positive. All’attivo oltre 500 concerti nei maggiori club e festival europei, una seconda tournée canadese e la collaborazione con Enrico Erriquez Greppi, storico leader della Bandabardò, che ha prestato testi e voce al singolo dei Matti delle Giuncaie “Bagno nella canapa”. I Matti delle Giuncaie sono: Francesco Ceri al mandolino, Lapo Marliani alla chitarra classica, Andrea Gozzi alla chitarra acustica, Mirko Rosi alla batteria. A seguire: Dj set con i P’Artigiani del Rock!
In caso di pioggia i concerti si svolgeranno al circolo Arci Khorakhané (via Ugo Bassi, 62 Grosseto).