GROSSETO – All’indomani dell’assemblea dei lavoratori Mabro, le Rsu esprimono preoccupazione per la divisione che si è registrata al momento del voto. La maggioranza (83 voti contro 52), ha scelto di votare per la Prodi-bis subito, ma non è stata una vittoria schiacciante, in quanto una parte dei lavatori crede ancora in Barontini e nel concordato proposto dalla proprietà. «La divisione registrata ci preoccupa – scrivono le Rsu -, perché influirà sul nostro futuro. ognuno ha il diritto di esprimere le proprie idee e convinzioni, ma vorremmo che partissero da elementi certi e reali, non da affermazioni false».
«Ci viene raccontato che occorre accedere al pre-concordato perché occorre tempo per predisporre un programma di ristrutturazione aziendale – dicono dalla Rsu -, senza il quale il giudice non accoglierebbe la richiesta di applicazione della legge Prodi. Ma volete farci credere che un imprenditore incapace, che ha fatto saltare un’azienda, ha il compito di predisporre un salvataggio?».
Dura, infine, la posizione sull’imprenditore Andrea Barontini: «Qualcuno ha dichiarato che le nostre scelte sono dettate dalla disperazione. Noi riteniamo che siano dettate da una lucida disperazione. Quella lucidità che ci fa capire che il concordato è utile solo per la proprietà, che il vero problema è l’incapacità dell’imprenditore e che la sola soluzione, certamente non facile, è in una azienda liberata dal peso dei debiti e da Barontini».