ORBETELLO – «Serve una misura alternativa alla chiusura del corridoio tirrenico, una via di comunicazione che però non deve necessariamente essere di tipo autostradale» Così il sindaco di Orbetello Monica Paffetti torna a parlare dell’Autostrada tirrenica. Il sindaco, ricordando la recente alluvione ricorda come «sia impossibile per questo territorio pensare ad un tracciato al livello dell’Aurelia, ovvero a terra, rendendo quindi indispensabile che il tracciato venga costruito per larghi tratti in sopraelevata, con un notevole impatto paesaggistico. L’ipotesi di tracciato proposta dal CIPE nel 2008 sarebbe stato e resta l’unico compromesso possibile tra la supposta necessità di costruire l’infrastruttura e le esigenze e le necessità del nostro territorio, e ci auguriamo che vengano ritrovate le risorse economiche per riprendere in mano tale progetto. Se così non fosse, come detto sopra, si dovrebbe iniziare a discutere su ipotesi alternative, seguendo altre logiche rispetto ad esempio a quella che portò alla costruzione dell’Autostrada del Sole, costruita “ad ogni costo”. Queste, checché ne dica l’ex ministro Matteoli, è ormai una logica che deve essere superata, essendo cambiata sia in ambito politico che in seno alla popolazione la percezione delle problematiche legate all’ambiente e alla sua tutela».
Paffetti ricorda poi come il 15 giugno del 2011 «la SAT ha presentato il progetto definitivo per corridoio tirrenico, concordato con Matteoli e con Rossi, corridoio che prevedeva l’ipotesi “in sede”, ovvero la costruzione dell’autostrada sulla SS1 Aurelia con soppressione della variante per il comune di Orbetello. Questa ipotesi di tracciato venne presentata solamente per motivi di ordine economico. È questo il punto di partenza dal quale il comune si è mosso, fino a determinare lo stralcio del lotto 5b tramite la valutazione dell’impatto ambientale espressa dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, recepita dalla delibera CIPE del 3 agosto 2012 e contro la quale l’amministrazione orbetellana ha fatto ricorso al TAR, ritenendo che si dovesse procedere a una valutazione dell’intero tracciato, non solo del 5b, prima di appaltare i cantieri. La scelta fatta sul nostro territorio non può essere vincolata dalle decisioni altrui, e viceversa».
«Facendo un passo indietro – prosegue Paffetti -, il 6 marzo del 2012, la SAT presentò proposta volontaria per il corridoio tirrenico, alla quale sono seguite le richieste degli enti locali di procedere alla comparazione con altre ipotesi di tracciato, tra le quali era compresa la retro collinare. Come abbiamo dichiarato in consiglio comunale, sulla richiesta in oggetto non abbiamo disegnato un’ipotesi di tracciato vera e propria, ma, tramite una valutazione comparativa, si è individuato un percorso sul quale si potesse ragionare. A oggi, alla luce dei pareri e dei dati espressi dai vari settori della Regione Toscana e scritti in calce nella delibera n. 241 del 9 aprile 2013, è chiaro che persistono molte problematiche e non poche difficoltà, essendo il tracciato blu tutto compresso in un territorio, il nostro, che è largo 7 km per 24 km di lunghezza».
Il sindaco si augura infine che il presidente Rossi e la Regione Toscana, dimostrino la sensibilità all’ambiente che hanno sempre dimostrato anche «nei confronti dei nostri comitati»