Le indagini compiute finora hanno messo in evidenza una situazione non semplice da interpretare, spiegano gli studiosi, e la causa del morbillivirus sarebbe legata anche allāetĆ giovane degli animali trovati morti. Questo, senza escludere il ruolo che potrebbero avere avuto altri fattori patogeni o altri fattori che avrebbero predisposto gli animali a ammalarsi agendo sul loro sistema immunitario.Ā Sono da escludere episodi di tossicitĆ acuta dovuta a incidenti di origine antropica, perchĆ© eventi simili avrebbero visto il coinvolgimento di piĆ¹ specie, non solo mammiferi e non essenzialmente stenelle, contemporaneamente e con tempi ridotti.Ā Per arrivare a unāipotesi piĆ¹ certa saranno comunque necessari ulteriori approfondimenti.
āGrazie allāOsservatorio dei cetacei ā ha spiegato lāassessore Bramerini ā la Toscana ĆØ stata in grado di monitorare in tempo reale quanto accaduto. Eā perĆ² questa lāoccasione per ribadire il valore del tema della qualitĆ del mare e lāimportanza che rappresenta quindi lāagire in modo continuativo e coordinato. Per questo la settimana scorsa, nellāambito di un incontro tra gli assessori regionali allāambiente della Sottoregione Mediterraneo Occidentale per lāattuazione della strategia per lāambiente marino ā Marine Strategy, ho proposto di istituire in sede di Commissione ambiente della conferenza Stato-Regioni una sottocommissione costituita da tutte le Regioni che si affacciano sul mare. Lāobiettivo ĆØ quello di migliorare il confronto sia interregionale che con il Governo nazionale sui temi del mare, per tenere alta lāattenzione anche a livello europeoā.
āIl morbillivirus ā ha spiegato Sandro Mazzariol del Dipartimento BCA dellāUniversitĆ di Padova e coordinatore del Cert, la task force incaricata dal Ministero dellāambiente di studiare spiaggiamenti anomali ā ĆØ stato giĆ responsabile di una grande epidemia nel Mediterraneo agli inizi degli anni ā90 e si ĆØ ripresentato piĆ¹ volte negli ultimi anni, soprattutto nel Mediterraneo occidentale, lungo le coste spagnole, con un andamento simile a quello che stiamo osservando nellāattuale episodio. Ne ĆØ testimonianza la balenottera spiaggiata a San Rossore nel 2011 che era morta per lo stesso motivo, il che dimostra che questo caso di morti non ĆØ nuovo nelle nostre acqueā.
Il lavoro del Lamma ha reso possibile evidenziare che le correnti marine portano gli animali a spiaggiarsi in alcune regioni piuttosto che in altre. La conferma ĆØ che spesso arrivano animali in avanzato stato di decomposizione perchĆ© muoiono al largo.
Un poā di storia
Nel periodo gennaio-marzo si sono verificati numerosi eventi di spiaggiamento di cetacei in Toscana nella parte piĆ¹ meridionale della regione (a sud di Livorno), comprese le isole dāElba e Pianosa. LāeccezionalitĆ del fenomeno di questi primi mesi del 2013 ĆØ confermata anche dal fatto che analoghi spiaggiamenti stanno avvenendo lungo lāintera costa tirrenica. Ad oggi sono 131 gli spiaggiamenti totali, di cui 31 nel Lazio, 29 in Toscana, 20 in Sicilia, 20 in Calabria, 13 in Campania, 14 in Sardegna, e qualcuno isolato in Puglia, Basilicata, Marche e Molise.