GROSSETO – Confartigianato Imprese Grosseto chiede l’abrogazione dell’articolo 62 del decreto CresciItalia, che, nelle intenzioni del legislatore, doveva regolare i tempi di pagamento nella filiera agro-alimentare ma, in realtà, «è diventato un concentrato di complicazioni interpretative e di adempimenti burocratici, senza offrire certezze giuridiche alle aziende del settore» afferma l’associazione grossetana. Il segretario generale, Mauro Ciani, chiede che «le transazioni commerciali nel settore alimentare siano regolamentate con le disposizioni della legge sui tempi di pagamento in vigore in Italia dall’1 gennaio 2013. L’art. 62 prevede invece tempi diversi dai termini di pagamento a secondo della deperibilità o meno della merce, obbliga le imprese ad emettere più fatture per la stessa spedizione» un esempio è rappresentato dalla fatturazione di un cesto natalizio, che avendo all’interno prodotti deperibili e non, costringe l’impresa a produrre ben 3 fatture, una per i prodotti deperibili, una per quelli non deperibili e una per il cesto.
«Tutto ciò alla faccia della semplificazione, più volte dichiarata dal Governo, ma di fatto negata da procedure complesse quali, ad esempio, l’obbligo della certificazione dell’avvenuto ricevimento della fattura per far scattare il meccanismo dei termini di pagamento. A rendere la vicenda ancora più assurda – dice Ciani – è il fatto che un articolo di legge composto di soli 11 comma vede oggi ben tre versioni, con una probabile quarta in arrivo, del proprio regolamento attuativo, già pubblicato ben oltre i tempi previsti. Gli imprenditori, soprattutto in questo momento di crisi economica, avrebbero bisogno dell’impegno delle amministrazioni pubbliche a semplificare le procedure amministrative, e invece devono perdere tempo e denaro dietro le bizzarrie ministeriali».