di Daniele Reali
FOLLONICA – «Abbiamo agito nell’interesse pubblico». Lo ripetono spesso il sindaco e gli assessori della giunta di Follonica quando parlano della soluzione del “caso Veliero”. Una «vittoria» per la città alla quale viene «restituita una struttura turistico ricettiva» molto importante anche per l’economia del territorio.
Una soluzione, quello dell’accordo con la proprietà del Veliero, di «buon senso» dice la Baldi raggiunta attraverso un «percorso legittimato anche dal confronto con i nostri avvocati».
«La struttura presentava irregolarità strutturali di tipo urbanistico – spiega il sindaco ripercorrendo dall’inizio la vicenda del Veliero, la più complicata rispetto alla questione dei Villaggi turistici di Follonica – e che facevano riferimento alla precarietà di alcune strutture, come le case mobili, e che riguardanvano l’allestimento complessivo del vilaggio campegio che non rispettava le prescirizone della legge 42 della Regione Toscana».
Nel “caso Veliero” c’è stata una «resistenza della società cooperativa – dice il sindaco Eleonora Baldi -, che si è tradotta poi in contenzioso logorante, ma che ha messo in luce quello che una città deve avere da una struttura turistica».
La firma dell’accordo è arrivata venerdì scorso a conclusione di una lunghissima “battaglia” che si è concluse proprio alle porte dell’udienza che era stata fissata per il 16 di aprile al Tar della Toscana. Un accordo quello firmato da comune e cooperativa Aurelia voluto all’unanimità da tutta la giunta.
«Siamo riusciti a trovare una soluzione – dice ancora la Baldi – coniungano l’interesse pubblico prevalente e dando una risposta anche alla città: lo abbiamo fatto con la garanzia che la società proprietaria ha dato per quanto riguarda la futura gestione della struttura turistica».
Rispetto alle critiche giunte dall’opposizione il sindaco Baldi ha definito «contraddittorio» l’atteggiamento delle minoranze che «hanno sollecitato una soluzione, mentre oggi sembra aver posto fine a questa vicenda sia una cosa da dispiacersi».
Soddisfatti dell’accordo, che prevede la «rinuncia a qualsiasi richiesta di danno nei confronti del comune» anche tutti gli assessori. «Non era scontato – hanno detto – così abbiamo ristabilito la legalità e ridato a Follonica una struttura in grado di operare nella sua piena funzionalità».