di Barbara Farnetani
GROSSETO – Consentirà un risparmio immediato di 70 mila euro la scelta di accorpare le tre partecipate del comune, San Lorenzo servizi, Investia e Grosseto parcheggi. Con l’accorpamento, infatti, ad amministrare le tre società sarà un unico presidente, Gabriele Fusini, imprenditore maremmano nel ramo dell’elettronica navale, già presidente di Cna. Fusini percepirà un compenso di 30 mila euro, e verrà affiancato, nel ruolo di consiglieri, da due dipendenti comunali, Arturo Bernardini e Susanna Cruciani (deve infatti essere garantita la presenza di genere), che per questo impegno non percepiranno gettoni di presenza. «La trasformazione – afferma il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi – avverrà nel più rapido tempo possibile, e comunque entro quattro mesi» uno dei primi punti da affrontare sarà l’omogenizzazione dei contratti di lavoro, anche alla San Lorenzo si faranno i contratti degli enti locali «Ma nessuno sarà lasciato a casa, nessuno deve temere per il posto di lavoro» precisa Fusini.
È già stato approvato il bilancio consuntivo 2012 delle tre società, «questo è un momento di sturt up particolarmente importante» prosegue Bonifazi, che anche per l’Epg vede un futuro con un presidente e due soli consiglieri da prendersi tra i dipendenti dei comuni, e più in generale parla di riorganizzazione degli assetti del personale. «Quando un dipendente è già pagato per svolgere un lavoro, se in quello stesso orario svolge anche altre mansioni non può essere per questo pagato extra – gli fa eco Fusini -. ci sono alti margini di risparmio – prosegue – ad esempio dismettendo gli affitti di due sedi e accorpando tutto in un’unica struttura si risparmieranno 30 mila euro, e poi servizi contabili e legali cumulativi. Quello che vogliamo è garantire migliori servizi per i cittadini, inoltre il comune controllerà meglio le sue partecipate. Vogliamo premiare i meriti e l’impegno dei dipendenti». Sono 67 in tutto i diepndenti delle tre partecipate, e Fusini parla della sfida «di gestire un’azienda pubblica con il piglio di una privata». Fusini lancia poi la vera sfida: «nel giro di tre anni pensiamo di arrivare a risparmiare un milione di euro». «Questa società prosegue Bonifazi – può essere un volano di sviluppo per tutto il territorio».
E nel destino delle tre partecipate si specchia un po’ anche quello di altre società a capitale pubblico: quali Rama e Coseca per cui il sindaco vedrebbe bene un amministratore unico con lo scopo di andare verso la liquidazione delle aziende in un’ottica di semplificazione «Sia Rama che Coseca non sono più i gestori dei servizi, ma solo dell’asset patrimobiale. Non si può continuare a tenere in vita le società madri quando di fatto i servizi sono gestiti in maniera consorziata da Tiemme e Sei Toscana. Ci vuole un amministratore unico che calcoli i debiti e il patrimonio (nel caso di Rama c’è un indebitamento con le banche che però è molto inferiore rispetto al patrimonio, pari a 18 mila euro). Insomma, l’ottica è quella della semplificazione e del risparmio, ma non un risparmio fine a se stesso, bensì un modo per garantire ai cittadini più servizi agli stessi prezzi.