di Daniele Reali
GAVORRANO – Massimo Borghi c’è. A distanza di pochi giorni dall’assemblea pubblica nella quale aveva lasciato aperta la possibilità di un suo ritorno in pista, arriva la conferma della sua candidatura a sindaco. Una conferma che giunge insieme alla presentazione ufficiale del simbolo della lista che sarà presente nella scheda elettorale il 26 e 27 maggio prossimi.
«Dopo l’affetto e la vicinanza che mi è stata dimostrata lunedì scorso durante l’incontro che ho avuto con i cittadini di Gavorrano, ho deciso di sciogliere il nodo sulla mia candidatura». E così dopo l’annuncio del suo ritiro dalla corsa elettorale, Borghi (nella foto) torna tra i protagonisti della politica di Gavorrano, pronto ad una nuova sfida, la terza in quattro anni, per tornare a guidare il comune.
Una nuova avventura che sarà sostenuta dalla lista “Centrosinistra per Borghi Sindaco Gavorrano Bene Comune”, un nome piuttosto articolato che però contiene all’interno tutte quelle che sono le indicazioni politiche del progetto legato alla sua candidatura. Rispetto al passato la coalizione che sostiene Borghi ha perso il Partito Socialista, ma, come ha spiegato il candidato, «abbiamo avuto tante nuove adesioni da parte di liberi cittadini». E questa è un po’ la chiave del progetto che ancora una volta ha come punto di riferimento Borghi. Il messaggio è tutto riassunto nello slogan scelto per la campagna elettorale: “Con la Gavorrano migliore, per il bene comune” con particolare riferimento ad un serie di valori che costituiscono la «griglia» della nuova alleanza come la legalità, la trasparenza e la partecipazione.
«Fare la collezione dei simboli dei partiti non serve a niente – dice Borghi -: noi abbiamo scelto di aprire alla società civile e di farlo in maniera ancora più marcata». Per questo la lista che sta nascendo e che tra qualche giorno sarà presentata, sarà formata per l’80% da candidati della società civile. «8 candidati su dieci saranno liberi cittadini scelti per competenza, professionalità e per il loro impegno nel sociale». Soltanto due saranno i candidati “di partito”: uno per Sinistra Ecologia e Libertà e uno per i Verdi, le due forze politiche che insieme al Comitato cittadino Gente Comune fanno parte di questo centrosinistra.
Sì, perché a Gavorrano di centrosinistra ce ne sono due (l’altro è quello formato da Pd, Psi, Comunisti Italiani e Gavorrano Democratica, ndr). «A chi ha fatto altre scelte – dice Borghi – faccio gli auguri», ma non risparmia le critiche proprio a chi ha lasciato la coalizione. «Mi hanno accusato di rifiutare il confronto: in due anni questo problema non c’è mai stato e guarda caso viene fuori proprio ora». Poi una critica diretta agli avversari del Pd: «Hanno bruciato un’intera classe dirigente di giovani, tanto che il candidato l’hanno pescato nel nostro schieramento».
Sulle candidature ancora ci sarà da lavorare. Tra le certezza c’è quella che riguarda Mauro Giusti (nella foto in alto insieme a Borghi), uomo di peso della politica locale e attuale capogruppo di maggioranza. «Per problemi personali non si candiderà, ma sarà comunque al mio fianco – spiega Borghi -: a lui è stato affidato il ruolo di responsabile della campagna elettorale». Per gli altri nomi è ancora presto: «non so ancora chi vorrà ricandidarsi, sarà una lista di giovani e donne, ma non è vero che intorno a noi tutto si sta disgregando tanto che oggi, tranne una defezione (Elisabetta Iacomelli, ndr) tutti gli assessori della mia giunta sono presenti (Nicola Menale, Alessio Murzi e Gianfranco Mazzi,ndr)».
La corsa è dunque iniziata e una novità importante c’è già: «questa volta – dice Borghi – la domanda di aspettativa arriverà in tempo, state tranquilli, addirittura prima rispetto a quello che prevede la legge».