GROSSETO – Il Parco della Maremma porta bene. Dopo Giampiero Sammuri (al vertice di Federparchi-Europarc Italia ormai da 4 anni) ieri la grossetana Lucia Venturi è stata eletta coordinatore di Federparchi Toscana, ruolo che dal 2008 al 2012 aveva ricoperto il compianto Giuseppe Nardini, già presidente del Parco delle Apuane. Nel corso della riunione è stata presa in esame la situazione delle aree protette toscane anche in relazione al quadro nazionale.
A margine del confronto si è proceduto alla votazione del nuovo coordinatore. Lucia Venturi ha ottenuto l’unanimità dei consensi e nel suo breve discorso d’insediamento ha ricordato ed elogiato il predecessore. Presenti alla riunione, oltre a Sammuri (nella doppia veste di presidente nazionale di Federparchi e presidente del Parco nazionale dell’Arcipelago), Fabrizio Manfredi (presidente del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli), Alberto Putamorsi (presidente del Parco delle Alpi Apuane), Luca Santini (commissario del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi), i vertici di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza e Matteo Tollini, rispettivamente presidente e responsabile aree protette; infine l’assessore all’ambiente della Provincia di Grosseto Patrizia Siveri, il direttore del geoparco delle Colline Metallifere Alessandra Casini, il presidente del Cai Toscana Manfredo Magnani e quello del Cai Grosseto Francesco Profico.
“La presenza di Federparchi – ha detto Lucia Venturi – è essenziale, consentendo alle aree protette di assumere la consapevolezza della loro importanza nel fornire nuove prospettive di sviluppo sostenibile ai territori. La costruzione di una rete di collaborazione nel trasferimento delle buone pratiche è dunque il valore aggiunto che l’associazione ha saputo garantire in questi anni e che io mi impegno a portare avanti qui in Toscana. Questo primo anno ad Alberese, nonostante la congiuntura, è risultato davvero proficuo. Per il Parco della Maremma stare dentro a Federparchi è sempre stato importante e ci tenevo a ribadirlo. Significa muoversi da una posizione privilegiata per quanto riguarda la gestione del Parco, ma non soltanto. L’incarico ricevuto mi servirà, anche a livello personale, per accrescere il bagaglio di esperienze e conoscenze”.