di Barbara Farnetani
GROSSETO – Si combatte a suon di ordinanze la lotta contro il degrado nel centro storico e in alcune frazioni. Il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, mostra i documenti di provvedimenti urgenti, per la manutenzione di strutture fatiscenti e di conseguenza potenzialmente pericolose per l’incolumità dei cittadini. «Spesso la gente parla senza sapere come stanno le cose – afferma Bonifazi – ci si lamenta del degrado in cui versano alcuni palazzi, ma in genere si tratta di strutture appartenentio a privati e su cui non possiamo intervenire. Anche l’ordinanza è uno strumento contingente, legato ad una situazione di pericolo, come un cornicione che si stacca, come avvenuto ad esempio per l’archivio di Stato che infatti ha transennato il perimetro e presto effettuarà i lavori di manutenzione. Non possiamo costringere i cittadini a fare i lavori, senza contare che spesso si oppongono alle ordinanze di fronte al Tar»
Marraccini:
Come avvenuto ad esempio per l’ex cinema Marraccini con cui dal 2010 è in corso un contenzioso di fronte al Tar proprio perchè «alcuni parti del fabbricato sono pericolanti – si legge nell’ordinanza – e il comune aveva ordinato di procedere immediatamente alla transennatura e ai lavori di ripristino e consolidamento delle parti pericolanti, con l’obbligo che materoiali, colori e fregi siano uguali a quelli esistenti essendo un fabbricato vincolato» ordinanza contro cui i proprietari hanno appunto fatto ricorso e la vicenda va avanti ormai da oltre due anni.
Rotonda di Marina di Grosseto:
Anche la Rotonda di marina è privata, della Areainvest Srl per la precisione, la stessa che è proprietaria anche di alcune delle Colonie di marina di Grosseto. Anche in questo caso si sono susseguite le ordinanze, nel 2010 la prima e nel 2012 la seconda per il ripristino delle minime condizioni di sicurezza come transenne più alte «Ma non è consentito imporre una ristrutturazione complessiva» precisa il sindaco. Le Colonie di Marina di Grosseto, esclusa la San Rocco, sono anch’esse private. Una (Villa gaia) è diventata un albergo, le altre due (Bodoni e Saragat) che dovevano seguire lo stesso destino sono invece ferme. «L’unica colonia in cui si poteva fare qualcosa, quella comunale – afferma il sindaco -, ha i cantieri aperti. Per quelle private ci vogliono centinaia di migliaia di euro solo per la messa in sicurezza ma a pagarli non possono essere i cittadini che non ne sono proprietari».
Centro storico:
Infine Bonifazi interviene anche sulla situazione del centro storico cittadino: «Ci sono edifici in cui, prima di procedere con ordinanza, si fa una lettera di cortesia, per invitare i proprietari a riqualificare il palazzo» come quello che ospita la farmacia e alcuni studi medici, proprio all’inizio della galleria dei portici. Per ciui c’è un problema di riqualificazione: la facciata si sta infatti sgretolando. «in questo caso – sottolinea il sindaco -, è una questione di decoro»
Come anche per uno dei palazzi di Corso Carducci con alla base un negozio di abbigliamento: stretto, piccolo e ormai praticamente privo di intonaco. Anche in questo caso il comune, dopo un invito formale, se inascoltato procederà con ordinanza. Se cifossero i soldi il comune potrebbe procedere ai lavori di restauro e poi rimettere le spese ai proprietari, ma in questa situazione di crisi l’unica arma che resta alel amministrazioni è l’ordinanza sindacale.