di Daniele Reali
BAGNO DI GAVORRANO – Più dubbi che certezze. Nel giorno scelto per fare chiarezza sui motivi della rinuncia alla candidatura a sindaco, Massimo Borghi (nella foto) lascia aperto uno spiraglio sul suo futuro e nell’incontro con i cittadini a Bagno di Gavorrano lascia intendere che c’è ancora la possibilità che torni a correre per le prossime amministrative.
Due settimana fa aveva annunciato il suo ritiro dalla corsa elettorale, poi, come ha raccontato alla platea del cinema Roma, in tanti gli hanno espresso solidarietà «per la strada, al supermercato, dal fornaio» riaccendendo forse la scintilla che ormai si era spenta. Disgustato e deluso dalla politica gavorranese, Borghi era rimasto colpito in modo negativo sopratutto dall’uscita del Partito Socialista e di Elisabetta Iacomelli dalla coalizione che lo aveva sempre appoggiato. «Mi ero accorto che qualcosa non andava, ma non mi ero accorto della compravendita dei posti» ha detto Borghi, forse in riferimento al fatto che il Psi ha scelto di aderire al progetto del nuovo centrosinistra con Pd, Gavorrano democratica e Comunisti Italiani. «Le sigle politiche – ha detto Borghi – rappresentano molto poco e ragionare sui partiti che si ritrovano insieme non serve e niente. Non è il centrosinstra che si deve unire. Oggi si deve lavorare perchè si uniscano le comunità».
Un incontro, quello di Borghi con la “sua” gente, durato più di due ore: l’ex sindaco ha parlato a braccio di tanti argomenti e ha citato Don Luigi Ciotti e Antonio Gramsci. Tanti temi gettati sul tavolo: dal rischio di infiltrazioni mafiose anche a Gavorrano, alla lotta contro le lobby e contro le speculazioni edilizie, alla difesa del lavoro. «Sono stato l’unico sindaco della provincia a essere presente al fianco di tutte le vertenze dei lavoratori: dal Consorzio Etruria a Scarlino Energia».
«Sono in politica da 41 anni – dice di fronte alla platea – e ho sempre avuto le mani pulite, così come i glutei ai quali non è rimasta mai attaccata una poltrona perché io ho sempre scelto di lavorare per il governo e non per il potere». E Borghi parla anche delle questioni più controversie dei suoi anni di governo: dal gioco d’azzardo alla sua ineleggibilità. «Ho pagato di tasca mia il ricorso per l’ineleggibilità, così come pagherò il 1.500 euro di danno al comune per la sentenza del tar» sulla famosa ordinanza anti-videopoker. «La Corte dei Conti mi chiederà di pagare quei soldi e io li pagherò volentieri».
Poi nella platea Borghi accende una luce e prima di concludere la serata, dopo una serie di interventi da parte del pubblico e soprattutto di esponenti politici, apre al possibilità di un ritorno in campo: «In questi giorni voglio fare un giro, andare a trovare delle persone e riflettere. Sono tutti anziani che mi conoscono da una vita e mi voglio consultate con loro perché voglio capire. A voi dico invece di non perdere mai la speranza perché il cambiamento, con me o senza, è nella vostre mani».
La decisone di Borghi è dunque ancora rimandata. Nei prossimi giorni si saprà se l’ex sindaco si presenterà agli elettori di Gavorrano per la terza volta in quattro anni: a sostenerlo in quel caso ci sarebbero sicuramente Sel, Gente Comune e Verdi, ma, nel frattempo, l’attesa continua.