FOLLONICA – «A chi gioverà aver trascinato in tribunale la vicenda del Veliero?». Se lo chiedono i rappresentanti del Terzo Polo follonichese che nella città del Golfo riunisce il Partito Socialista Italiano, il Centro Democratico, l’Udc e i Verdi.
Il 16 Aprile Comune e Cooperativa Veliero, salvo colpi di scena dell’ultima ora, si ritroveranno nuovamente in giudizio, questa volta davanti al Tar, per capire chi vincerà l’ennesimo round di una battaglia della quale non si riesce a vedere la fine.
«Il nodo focale per noi – scrivono – è riaffermare il principio, che a Follonica pare essersi smarrito, secondo il quale quando deleghiamo all’autorità giudiziaria le decisioni la politica ha fallito. Ogni volta che la politica pende dalle decisioni della magistratura ha autenticamente abdicato dal proprio ruolo che dovrebbe essere quello di dialogare, anche aspramente se occorre, ma arrivare ad una mediazione che miri principalmente alla salvaguardia dell’interesse pubblico. Interesse che si concretizza nel vedere una struttura funzionante nel’ accogliere turisti, creare posti di lavoro, favorire l’economia del territorio. In caso di vittoria del Comune, invece, assisteremo comunque ad una lunghissima chiusura della struttura che cadrà ancor di più in uno stato, forse irreversibile, di degrado».
«Ha fatto bene il consigliere Lynn ad esercitare ogni azione per evidenziare tutte le criticità della strategia adottata dal Amministrazione Comunale che, nel tentativo di “controllare” la gestione e la condotta della Cooperativa il Veliero, ha forse superato i limiti della normativa sulla privacy».
«L’utilizzo sistematico e strategico da parte del Sindaco delle vie legali – scrivono ancora i rappresentanti dei quattro partiti – ha invischiato, invece, il Comune in una serie di vicende che sono costate e costeranno care ai Follonichesi, sia a causa degli alti costi dei pareri legali che stanno impoverendo le casse del comune, sia per la minor occupazione oltre che per i danni di immagine inferti alla città. Follonica ha bisogno di essere pacificata e necessita come non mai di dare identità e progetti al settore turistico lasciato in balia di se stesso e della buona volontà di tanti esercenti che con fatica stanno cercando di superare questa tremenda crisi».