GROSSETO – Il decreto per i pagamenti alle imprtese da parte della Pubblica amministrazione «può rappresentare un importante primo passo per saldare i debiti con le imprese, ma bisogna evitare di introdurre nuovi vincoli e sanzioni che rischiano di compromettere i risultati attesi» È questa la posizione di Andrea Brizzi, direttore di Ance Grosseto. Inaccettabile secondo i costruttori, che insieme ai sindaci dell’Anci sono i promotori della battaglia per il pagamento dei debiti della Pa verso le imprese (oltre 20 miliardi solo quelli del settore dell’edilizia), è soprattutto la norma che prevede «l’impossibilità per gli enti autorizzati a pagare le imprese di realizzare nuovi investimenti per i successivi cinque anni».
«Non si capisce il motivo per cui un ente che lo stato autorizza a pagare i debiti debba poi essere così pesantemente penalizzato: così dal patto di stabilità si passa a un patto per il non sviluppo». Afferma Brizzi. Secondo l’Ance appare incomprensibile la norma che autorizza gli enti locali virtuosi a pagare solo 5 degli 11 miliardi in cassa. Così come desta sconcerto il fatto che per il 2014 siano previsti zero pagamenti per spese in conto capitale e quindi per investimenti. «Non si può introdurre un allentamento del patto talmente condizionato e di così breve gittata da rischiare di produrre effetti minimi e poco incisivi – prosegue Brizzi -. Le imprese chiedono misure forti: modificare il patto di stabilità e concordare con l’Europa un pacchetto di interventi per la crescita è obiettivo non più differibile e sul quale si devono misurare tutte le istituzioni e la politica italiana. Nessuno escluso»