MASSA MARITTIMA – «Potrebbe approdare all’attenzione della magistratura contabile la vicenda della mancata revoca dell’indennità di carica al Presidente dell’Istituto Falusi» ad affermarlo il gruppo consiliare di opposizione “Massa Comune” che ha sollevato la questione in un’interrogazione indirizzata all’attenzione del sindaco di Massa Marittima Lidia Bai.
«L’interrogazione, presentata lo scorso 31 Gennaio – afferma la lista civica -, invitava il sindaco del Comune minerario a prendere atto dei contenuti di una sentenza della Corte Costituzionale che aveva stabilito che la partecipazione agli organi delle Ex IPAB, ora Aziende Pubbliche per i Servizi alla Persona, fosse da considerarsi a titolo esclusivamente onorifico, dando luogo al solo rimborso delle spese sostenute ed alla liquidazione del gettone di presenza, revocando in tal modo l’indennità di carica erogata sino ad oggi al Presidente Roberto Schiavetti, di importo pari al massimo di quella prevista dalla Legge per la carica di assessore del Comune di Massa Marittima».
I consiglieri comunali Federico Montomoli, Gennaro Orizzonte e Francesco Mazzei in quell’occasione hanno invitato il sindaco Lidia Bai ad «esercitare il proprio ruolo di organo preposto alla vigilanza ed al controllo sulle attività dell’Istituto, procedendo alle doverose modifiche dello statuto e del regolamento di organizzazione che avrebbero permesso, secondo quanto riferito tempo fa dagli ex consiglieri comunali Roberto Ovi ed Angelo Maria Cappelloni, di risparmiare circa 15 mila Euro, orientativamente la quota di parte sociale della retta che ogni degente, spesso con l’aiuto dei propri familiari, spende ogni anno per essere ospitato al Falusi».
«Ma ad oggi, come si diceva – prosegue Massa Comune -, né il sindaco Bai né il presidente Schiavetti hanno inteso rispondere, rendendo pertanto indispensabile la presentazione di un’istanza diffida con la minaccia, appunto, di segnalare la vicenda alla magistratura contabile toscana che, da quanto si apprende, si starebbe già occupando di altre vicende locali».