GROSSETO – Tutti i settori produttivi sono in crisi ed in affanno, ma tra questi l’edilizia ed il comparto delle costruzioni già da troppo tempo evidenziano stati di recessione e di disastrosi valori occupazionali. La combinazione tra crisi economica e vuoto governativo genera una condizione che potrebbe condurre, se non invertita a breve, alla potenziale destrutturazione del settore che ha già subito a livello nazionale oltre 10mila fallimenti e quasi 500mila posti di lavoro persi, compreso l’indotto. Anche la nostra Provincia sta subendo in tutta la sua pesantezza la crisi. La Cassa Edile Grossetana ha evidenziato nell’ultimo anno una diminuzione di 390 operai e cancellato 98 imprese. Se però rapportiamo i primi due mesi del 2013 allo stesso periodo del 2008, il settore in Provincia di Grosseto ha perso 1557 operai producendo la cancellazione dalla stessa Cassa Edile di 283 imprese. «Perdite che rappresentano il settore in tutta la sua evidente debolezza, ben oltre altri comparti economici – commenta il direttore di Ance Grosseto Mauro Carri -. Occorre fare presto, perché l’edilizia potrebbe, se sostenuta, avere una rapida ripresa fungendo da leva per il recupero occupazionale e la circolazione economica, come in fondo ha svolto da sempre in Maremma».
Contestualmente Ance Grosseto chiede che non siano imposti vincoli suicidi che rischiano di penalizzare gli investimenti e il pagamento delle imprese dell’edilizia. «L’edilizia è uno dei settori maggiormente penalizzati dai mancati pagamenti così come attestato anche dalla Banca d’Italia che ha rimarcato come siano le imprese edili quelle che soffrono maggiormente a causa dei ritardi – precisa Carri -. Non si può rimanere vittime di artifici contabili che possono portare a penalizzare il pagamento di alcuni settori rispetto agli altri e quindi chiediamo di consentire l’utilizzo di tutte le risorse disponibili, come già chiesto anche dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani».