GROSSETO – Tariffe idriche agevolate per le popolazioni colpite dall’alluvione dello scorso novembre. L’Autorità Idrica Toscana ha da poco adottato un provvedimento che estende agli utenti coinvolti dai fenomeni alluvionali le agevolazioni tariffarie già vigenti in Toscana per le cosiddette “utenze deboli”. Tali agevolazioni riguarderanno un anno di consumi e prevedono una riduzione massima del 70% dell’importo fatturato in bolletta, come previsto dal Regolamento riguardo al sostegno per gli utenti che versano in situazioni di indigenza.
«Siamo molto lieti di questa decisione – afferma il presidente di Acquedotto del Fiora Claudio Ceroni – che avevamo sollecitato noi per primi in una lettera indirizzata al presidente dell’AIT, Alessandro Cosimi, già nel mese di novembre. Come azienda, oltre ad essere intervenuti subito con mezzi e uomini e ad aver ripristinato il servizio idrico già all’indomani del grave evento meteorologico, ci siamo impegnati fin da subito per essere il più possibile di aiuto nei confronti degli alluvionati, bloccando l’invio delle bollette agli utenti delle zone colpite e gli interessi di mora per quelle già partite. Contestualmente abbiamo preso contatti con l’Autorità Idrica Toscana proprio per chiedere una integrazione al regolamento che prevede l’applicazione di tariffe agevolate a favore di utenze disagiate, estendendo le casistiche anche alle famiglie colpite dall’alluvione per la fatturazione del periodo 2012/2013».
«Non appena il provvedimento è stato adottato – prosegue Ceroni – Acquedotto del Fiora si è subito attivato con le amministrazioni locali per richiedere l’elenco di coloro il cui immobile di residenza ha subito danni a seguito dell’alluvione. Dopo aver acquisito i nominativi dei beneficiari, applicheremo le agevolazioni a partire dalla prima fatturazione utile per i consumi che si riferiscono al periodo novembre 2012 – ottobre 2013. Inoltre, all’interno della fattura sarà comunicato l’importo, specificandone la causale».
«Ringraziamo l’AIT per aver preso questa decisione – conclude Ceroni – perché rappresenta un atto di sostegno concreto per essere vicini ai tanti che a distanza di tre mesi hanno purtroppo davanti un percorso ancora lungo e complesso per tornare alla normalità».