MASSA MARITTIMA – Si è parlato della Tassa Rifiuti e Servizi nel corso dell’ultimo consiglio comunale a Massa Marittima. L’assessore Giacomo Michelini delegato a partecipare all’assemblea dei sindaci ha spiegato che la Tares è la nuova imposta comunale che dal 1 gennaio 2013 è andata a sostituire la tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. «Si tratta però di un tributo – spiega l’assessore – che sta destando forti perplessità, poiché prevede rigide disposizioni di applicazione che sottraggono autonomia decisionale alle Amministrazioni comunali relegandole, come già avvenuto con l’IMU, al mero ruolo di esattori per conto dello Stato. La Tares – prosegue Michelini – aumenterà anche l’entità del tributo a carico dei cittadini in varia misura a seconda delle categorie di contribuenza, appesantendo il bilancio delle famiglie in una situazione già di per se critica».
La nuova imposta interessa infatti chiunque possieda o detenga locali suscettibili di produrre rifiuti e peserà in modo particolare sulle famiglie numerose e sulle imprese. A livello nazionale si prevede un rincaro di circa il 38% cioè circa 80 euro a famiglia in più rispetto alla vecchia tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, mentre per alcuni tipi di attività commerciali l’aumento potrà superare anche il 100%. Inoltre è prevista un’addizionale Tares di € 0,30 al mq che dovrà essere destinata esclusivamente allo Stato (il consiglio può deliberare un aumento fino a 0,40 al mq trattenendo l’incremento nelle proprie tasse).
«Per questo motivo – spiega Michelini – il 18 Marzo cinquanta senatori hanno presentato una mozione al Governo per sospendere la Tares alla stregua di quanto già fatto da ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e UPI (Unione delle Province Italiane)». E’ sulla base di questa mozione che il consiglio comunale di Massa Marittima ha approvato un ordine del giorno finalizzato a sensibilizzare il nuovo governo a rinviare l’applicazione della Tares così come legiferata e a richiedere l’attivazione di un tavolo con il governo al fine di cancellare dal decreto “Salva Italia” la Tares e di normare in maniera chiara e semplice il servizio di rifiuti solidi urbani.