GROSSETO – La vicenda Mabro resta nell’occhio del ciclone, tra scioperi, promesse disattese e stipendi non pagati. I dipendenti proseguono la loro battaglia con un fronte compatto, mentre domani è previsto l’incontro i Regione con l’assessore Gianfranco Simoncini, impegno già disdetto da Barontini, mentre le Rsu si sono dichiarate disponibili a recarsi a Firenze ugualmente. La vicenda, in ogni caso, richiama un altro intervento politico che pone pochi dubbi sulle scelte da attuare in ambito aziendale, a difesa soprattutto dei valori occupazionali sul territorio, come spiega Fabrizio Rossi, consigliere comunale e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia: «Non ci posso essere più tatticismi. La regione Toscana certifichi il fallimento delle sue scelte e, insieme a Provincia e Comune di Grosseto, si adoperi affinché l’attuale proprietà esca di scena, senza distruggere definitivamente quello che resta dell’azienda. La scelta di Barontini si è verificata inopportuna e al di sotto di ogni aspettativa. L’unica soluzione al momento possibile, senza tradire le vestaglie azzurre, appare l’amministrazione straordinaria, meglio nota come “Prodi bis”, che consentirebbe di poter quanto meno sperare in una boccata d’ossigeno».
Una soluzione, quella proposta da Rossi, che già da tempo sembrava essere nell’aria come possibile tampone ai malesseri aziendali, soprattutto per la tutela degli oltre 200 lavoratori. «La disciplina del decreto legislativo garantirebbe un periodo transitorio nel quale si potrebbe aprire qualche spiraglio per una nuova soluzione, volta a salvaguardare l’occupazione e le famiglie coinvolte – prosegue Rossi -. Le continue promesse di Abbigliamento Grosseto, sono state prontamente smentite e non si può più chiedere alle lavoratrici non solo di lavorare senza stipendio, ma anche senza prospettive future. La credibilità e la professionalità delle maestranze non può essere dispersa da scelte imprenditoriali non all’altezza della situazione».
«C’è in ballo il futuro di tante famiglie grossetane e sulla pelle dei lavoratori non è più il tempo di scherzare. Sarebbe un danno gravissimo per tutta la collettività grossetana, che francamente, non meritiamo. Il baratro è vicino se le istituzioni non intervengono – conclude Rossi -. Noi faremo la nostra parte affinché questo patrimonio umano e professionale non vada disperso o ancor più svilito da scelte scellerate di chi, dopo tutto questo tempo, si è dimostrato inadeguato».