di Barbara Farnetani
GROSSETO – Hanno apparecchiato la tavola sulla rotonda di Barbanella, quella che incrocia via Sauro e via Giusti, hanno stappato il vino, lo hanno versato nei calici e poi hanno “scodellato” la pasta. Infine si sono concessi anche il dolce, una bella torta con tanto di candelina, per “festeggiare” (si fa per dire) i due anni della rotonda.
Hanno voluto protestare così, con un insolito flash mob, i residenti del quartiere di Barbanella, a Grosseto, riunitisi in un comitato spontaneo per protestare contro “l’abbandono in cui versa il quartiere”, con una rotonda provvisoria ormai da due anni. «Questa è la prima rotonda che si incontra entrando in città da castiglione della Pescaia – afferma Marco Gasparri, da sempre residente in zona – non è certo un bel biglietto da visita, sembra di stare a Scampia» «La notte non si dorme – gli fa eco Gino Croce – io abito proprio sulla rotonda e tra le auto che sbattono contro gli spartitraffico provvisori e le buche nella strada c’è da stare svegli per delle ore» e proprio le buche sull’asfalto sono uno dei problemi maggiori della rotonda: «Sono due anni che la rotonda è provvisoria, sarebbe ora di metterla a posto – gli fa eco Fabio Giansanti -. C’è una buca enorme e pericolosa che si allarga sempre più. Nei giorni scorsi sono venuti i Vigili urbani e l’hanno riempita di sabbia. Dopo dieci minuti la sabbia era già in giro sulla strada».
Il comitato è nato in maniera spontanea, come racconta Alberto Periccioli «Abito qui in Barbanella da sempre. Parlando tra amici e conoscenti abbiamo deciso di organizzare una protesta simbolica e pacifica perché questa rotonda è il simbolo del degrado e dell’abbandono in cui è lasciato questo quartiere». «Questo sarebbe il quartiere più vivibile e tranquillo di tutta Grosseto – sottolinea Marco Gasparri che fa anche una proposta all’Amministrazione comunale – se il comune non ha soldi per la manodopera ci fornisca i sampietrini che in un sabato la rotonda ce la facciamo da soli». Ilaria Tassi, la titolare dell’edicola è un po’ amareggiata «Con questo rondò le cose sono peggiorate. A causa dei blocchi di plastica la gente ha difficoltà ad accostare e sceglie altre edicole. Abbiamo avuto un calo del fatturato, e inoltre, anche esteticamente sembra di stare in una pista da go-kart»