di Lorenzo Falconi
GROSSETO โ Cโรจ lโapprovazione generale, ci sono gli applausi e alla fine anche le lacrime da parte degli esponenti della Rsu. Lโassemblea di questa mattina fa ritrovare ulteriore unitร dโintenti tra i dipendenti Mabro che allโunanimitร decidono di indire lo sciopero generale per la giornata di oggi. Un evento piuttosto raro nellโultimo periodo, in cui si erano verificate diverse spaccature tra i lavoratori stessi, tra chi contestava lโoperato della gestione Barontini e chi era rimasto al fianco dellโimprenditore pratese. Lo sciopero generale, indetto allโassemblea dei lavoratori a cui ha partecipato anche Massimiliano Brezzo, segretario generale Filctem Cgil, prevede lo stop totale nella giornata di oggi, la ripresa del lavoro domani e altre 4 ore totali in cui i lavoratori incroceranno le braccia, nei giorni di giovedรฌ e venerdรฌ prossimo. Domani, intanto, รจ atteso anche il pagamento degli stipendi di dicembre da parte della proprietร che รจ sempre in arretrato di tre mensilitร .
Di fatto perรฒ, anche gli uffici si svuotano e Barontini resta solo in un momento particolarmente delicato, in cui nellโincontro in Regione previsto per ieri alle 18:30, รจ emerso lโennesimo nulla di fatto. Lโimprenditore pratese ha di nuovo preso tempo non riuscendo a presentare bilanci e fatturazioni aziendali come richiesto dalle istituzioni. Allโincontro, oltre allโassessore regionale Gianfranco Simoncini, hanno partecipato i rappresentanti di Provincia e Comune, rispettivamente con gli assessori Gianfranco Chelini ed Emanuel Cerciello. Tutto rimandato a lunedรฌ prossimo, quindi, quando in Regione le parti si incontreranno di nuovo al tavolo di crisi, sempre alle 18:30, sperando di avere dati piรน concreti sui quali ragionare. Il cerchio intorno a Barontini, in ogni caso, si stringe sempre di piรน, dato che negli ultimi giorni lโimprenditore ha dovuto incassare la pressione da parte delle istituzioni a cui si aggiunge il fronte compatto dei lavoratori. Si lavora, quindi, in una duplice direzione: quella degli ammortizzatori sociali nel caso lโazienda riesca a sopravvivere e quella di unโipotesi chiusura che negli ultimi mesi รจ divenuta sempre piรน concreta, come unโombra scura che aleggia sulle teste degli oltre 200 dipendenti.