GROSSETO – «Stiamo assistendo ad un attacco vergognoso contro la scuola, l’informazione e l’educazione ambientale. La Lav, dovrebbe occuparsi di chi imbratta i muri della città, prima di parlare di rispetto» i Comunisti Italiani tornano sul tema che da alcuni giorni sta infiammando la provincia di Grosseto. «L’Arci caccia – proseguono i Comunisti Italiani – svolge e ha svolto una importante politica di educazione e informazione, spiegando ai ragazzi delle scuole i comportamenti e le differenze tra le varie specie. Dove è il problema ? forse si tratta del solito pretesto per attaccare i cacciatori e la caccia. I cacciatori, così come i cittadini non cacciatori sono persone oneste e per bene. Che rispettano leggi e regole molto severe. Spesso sono i cacciatori che trovano discariche in mezzo alla macchia di eternit o di montagne di calcinacci abbandonati».
«L’associazione di Di Meo scrive e afferma concetti che dimostrano il proprio fanatismo e la totale disinformazione – sottolineano i Comunisti Italiani -. Infatti è stata approvata la legge n. 96/2010, legge Comunitaria 2009, che con l’articolo 42 ha profondamente inciso sulla legge per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, nota come legge sulla caccia. La 157 del 1992 è quindi stata modificata recependo gli articoli comunitari. Noi Comunisti sosteniamo la liberta, nel rispetto delle leggi. Nessuno ha insegnato ad uccidere, basta entrare in una delle classi e farsi raccontare dai bambini la verità. Noi attraverso conoscenti sappiamo quanto quelle lezioni siano state utile, per conoscere comportamenti e caratteristiche degli animali».
«Chi è contro la caccia, lo è perché non è mai stato con un cacciatore, si è fatto una idea per sentito dire o perché, è un fanatico che deve imporre a tutti il proprio stile di vita – affondano i Comunisti -. Ci sono cittadini che ogni giorno violentano e/o maltrattano una donna, i propri figli, altri che imbrattano monumenti e muri, altri che gettano nelle nostre macchie ogni tipo di rifiuto… il mondo e la nostra società sono piene di imbecilli e questo accade perché le famiglie spesso hanno problemi e non riescono ad educare i figli, perché la scuola è ridotta al minimo indispensabile. Finalmente a Gavorrano e Scarlino esistono delle iniziative che informano e formano i nostri figli al rispetto degli animali e dell’ambiente e si apre una polemica contro la caccia, è demagogia e i soliti luoghi comuni».
«Posizioni fritte e rifritte, superate e passate di moda che non interessano più nessuno a parte una minoranza che nutre odio e rabbia. Chi vuole adoperarsi per aumentare il grado di istruzione nelle scuole, qualunque associazione, avrà sicuramente le porta aperte della scuola e della società, così come ha fatto l’Arcicaccia. Ribadiamo la nostra totale solidarietà e vicinanza alla Preside, la esortiamo a continuare senza farsi intimidire dagli attacchi inutili e strumentali. Anzi – concludono i Comunisti Italiani -, auspichiamo che questo tipo di iniziative, venga esteso a tutte le scuole della Provincia».