SIENA – Sono stati l’impronta del mignolo sinistro e tracce del suo sangue a tradire lo studente di 19 anni arrestato ieri dai Carabinieri per l’omicidio della 32enne colombiana trovata morta in un monolocale del centro di Siena. Non è noto il movente dell’omicidio: il ragazzo è in silenzio e nega le responsabilità. Una ipotesi è quella della rapina, visto che alla donna non sono stati trovati soldi e documenti. Impronte papillari e dna erano stati prelevati a tutti i principali sospettati e, una volta trasmesse al Ris, l’esito ha condotto all’identificazione del giovane che aveva abrasioni alla mano, al collo e sul petto compatibili con ferite da difesa. Lo studente, di origini brasiliane ma in Italia sin dalla tenera età, residente con la famiglia a Grosseto, si era trasferito a Siena dal 23 gennaio per frequentare una scuola serale alberghiera.
L’impronta del mignolo è stata trovata sull’utensile usato per forzare il trolley in cui la colombiana aveva riposto il bagaglio. Lo studente non aveva rapporti con la donna uccisa, ma con la sua compagna di casa, che a sua volta era partita la mattina dell’omicidio. Gli inquirenti ritengono che il ragazzo ne fosse consapevole. Dai tabulati telefonici risulta che l’abbia chiamata prima di arrivare da lei. Il ragazzo avrebbe ucciso la donna sbattendole la testa contro le pareti. Dopo il primo interrogatorio, il ragazzo aveva cambiato casa e tagliato i capelli. Lunedi l’udienza di garanzia per la convalida del fermo.