SCARLINO – Si terrà conto dell’ISEE, l’incidenza dell’affitto sul reddito, il numero di figli, i figli minori, i casi di handicap, la grandezza della casa. Sono questi alcuni dei parametri che il comune di Scarlino valuterà per l’assegnazione dei contributi per il sostegno abitativo, ossia per pagare l’affitto. «Questa è una azione a sostegno di famiglie, straniere o italiane, che vivono a Scarlino (o che siano in procinto di trasferirsi entro una data stabilita dal bando) in una casa in affitto e hanno una situazione di disagio economico – dice Paolo Rustici, assessore con delega al sociale e politiche abitative – l’Amministrazione ritiene importante dare un segnale forte e seppur non si tratti di importi da capogiro rappresenteranno un aiuto reale e mensile a famiglie che vivono disagi gravi. La prossima settimana sarà pubblicato il bando, dove si espliciteranno le modalità di richiesta, i requisiti necessari e quanto altro. Gli importi sono stati trovati nelle pieghe del Bilancio, attraverso una azione non facile ma molto accurata. Questa azione si ripeterà e la graduatoria sarà aggiornata annualmente».
Destinatari del contributo sono le persone italiane e straniere (regolarmente soggiornanti o in attesa di soggiorno definitivo) residenti (o in procinto di diventarlo) nel Comune di Scarlino che siano in possesso di un contratto di locazione registrato o in corso di registrazione, o che abbiano sottoscritto un compromesso finalizzato alla stipula di regolare contratto di locazione di una unità immobiliare sita nel Comune di Scarlino a titolo di abitazione principale o esclusiva. «Nel valutare la richiesta si terrà conto anche della localizzazione dell’abitazione – prosegue il sindaco Maurizio Bizzarri -: qualora infatti si trovasse nel centro storico potrebbe dare un punteggio maggiore al richiedente. Questa scelta è stata sviluppata al fine di conseguire, oltre ad un’azione di sostegno al reddito, anche una rivitalizzazione del centro storico che, pur non segnando ad oggi una incidente contrazione dei residenti, testimonia una sorta di staticità demografica, al contrario delle altre frazioni del Comune».