FOLLONICA – «Quanto accaduto nel consiglio comunale del 5 marzo dimostra come la maggioranza, giunta e gruppo consiliare, non sia capace di muoversi se non con l’atteggiamento da dilettanti allo sbaraglio». È molto duro il giudizio del consigliere di opposizione Charlie Lynn circa quanto accaduto nell’ultimo consiglio del 5 marzo. «In assenza del numero legale garantito dai soli propri consiglieri e ignorata la proposta di rinvio delle minoranze – prosegue Lynn -, il gruppo di maggioranza è uscito dall’aula per far svolgere il consiglio in seconda convocazione, quando il numero legale si riduce a un terzo dei 20 consiglieri. Si noti che la seduta riguardava le osservazioni al regolamento urbanistico, uno strumento di primaria importanza per Follonica. In seconda convocazione risulta che ci sono votazioni svolte con sei consiglieri più il sindaco Baldi, dunque in palese stato di illegittimità. Il regolamento comunale, infatti, sul punto resta molto vago, limitandosi a sottolineare la necessità dei voti di un terzo dei consiglieri, ovvero 6,66, per eccesso arrotondato a 7. A mia precisa domanda scritta, lo stesso Direttore Generale Bertocchi ha risposto notando la “palese illegittimità” del regolamento comunale, che dunque andrà corretto prima di evitare altri pastrocchi, conteggiando però – non si sa con quale calcolatrice – come 6 un terzo di 20».
«Ma il Testo unico degli enti locali in merito è estremamente preciso, rimarcando come per raggiungere il quorum sia necessario il voto di un terzo dei consiglieri, con l’esclusione però del sindaco – sottolinea Lynn -. Dunque i 7 voti con cui quel giorno a Follonica sono stati giudicati atti di Consiglio comunale non sono sufficienti. Una sola di queste situazioni basta a rendere illegittima tutta la seduta. Invito dunque il sindaco e tutti i consiglieri a convocare al più presto un’altra seduta del Consiglio durante la quale, in autotutela, annullare tutte le deliberazioni prese nella seduta del 5 marzo. Successivamente sarà necessario iscrivere nuovamente e rivotare gli atti già giudicati il 5 marzo, ma in modo illegittimo. In caso contrario chiedo a tutti i consiglieri comunali di portare insieme a me la questione per iscritto al Prefetto il prima possibile anche per tutelarsi da eventuale richieste di risarcimento danni.»