GROSSETO – Né il Cud né la busta paga. I pensionati quest’anno non si vedranno recapitare nessuno dei due, denuncia lo Spi Cgil «L’istituto di previdenza sociale, infatti, ha affidato a Poste Italiane il compito di stampare il Cud a un costo di 2,70 euro più Iva a carico del richiedente. Un cosa sinceramente inaccettabile – prosegue lo Spi -, che cade in testa ai pensionati dopo che hanno già subito il taglio alle pensioni, con il mancato adeguamento agli incrementi Istat per tutte quelle che superano un netto di circa 1.100,00 euro mensili».
«Questa decisione – rincara la dose lo Spi – lascia sbalorditi. Il diritto a ricevere la documentazione sulle spettanze mensili e sul reddito percepito nell’anno per adempiere ai propri obblighi fiscali, infatti, non può essere messo in discussione con una circolare. Lo Spi Cgil ha chiesto al governo ancora in carica e alla presidenza dell’INPS di rivedere le proprie decisioni, in modo che ai pensionati sia riconosciuto il diritto, come ai lavoratori, di continuare a ricevere a domicilio la propria busta paga (mod. ObisM) e il Cud. Senza essere costretti a richiederlo per via telematica sul sito dell’Inps; cosa ancora più assurda, considerato che la stragrande maggioranza dei pensionati non ha un computer, e che la richiesta dei documenti per via telematica può essere fatta a livello personale solo dopo aver richiesto una password».
«Chiunque si rivolgerà alla nostra struttura per la dichiarazione dei redditi o per richiedere l’Isee, potrà avere la stampa del Cud gratuitamente – afferma lo Spi Cgil -. Tutti coloro che invece avranno necessità di stampare la busta paga (modello Obis-M), potranno rivolgersi direttamente alle Camere del Lavoro della Cgil e alle Leghe dello Spi, che attraverso il proprio patronato Inca forniranno il documento gratuitamente».