SANT’ANDREA – Un ponte distrutto dalla tremenda alluvione del 12 novembre. Un ponte tristemente noto per la morte dei 3 dipendenti dell’Enel che sul quel tratto di strada conobbero la morte, trascinati via dalla furia dell’acqua. Un ponte che in pratica non c’è più. Dal 10 gennaio il ponte sul fiume Albegna, quello in località Marsiliana, sulla strada provinciale 94, è stato dissequestrato, ma a distanza di due mesi non ci sono novità. Il comitato “Il Ponte” pensava di aver raggiunto il primo obbiettivo, l’inizio dell’iter di assegnazione dei lavori da parte della provincia di Grosseto che aveva fornito rassicurazioni sull’inizio dei lavori per i primi giorni di Marzo. Tempi già ritenuti troppo lunghi dal comitato, ma necessari e da rispettare per gli amministratori.
I disagi giornalieri che provoca sono evidenti, come gli oltre 100 km per alcuni bambini devono percorrere per andare a scuola, gli oltre 50 di chi deve andare a lavoro, per il pediatra, per la farmacia e per i mezzi di soccorso. Ci sono poi attività commerciali che vedono dimezzate i loro fatturati giornalieri, realtà agrituristiche che hanno visto compromesso il periodo natalizio ed i ponti pasquali, ed ora si teme pure per la stagione estiva.
«Quanto tempo deve ancora passare, visto che il ponte è dissequestrato, la ditta esecutrice dei lavori è stata individuata, per far tornare una comunità già all’alluvionata alla normalità?». E’ la domanda che si pongono dal comitato, al punto che per avere risposte da domani 12 marzo, a partire dalle 10:00, la popolazione ha organizzato un sit-in autorizzato che si protrarrà fino a quando non tornerà la normalità in tempi brevi. «Questo sarà solo l’inizio di una serie di manifestazioni organizzate – concludono dal comitato -. Per non essere dimenticati».