di Barbara Farnetani
GROSSETO – È una ragazza di 33 anni il capo di una banda di spacciatori che aveva messo su un giro di vendita “al dettaglio” con clienti esclusivamente persone ultrasessantenni della città di Grosseto. La donna, finita in carcere nell’ambito di quella che la Squadra mobile della Questura di Grosseto ha denominato Operazione vintage proprio per l’età dei clienti riforniti di eroina, aveva preso le mosse mesi fa, e dato i primi frutti a dicembre scorso, quando alla stazione di Albinia furono fermati due uomini, due Grossertani di 38 e 44 anni assieme ad un corriere Nigeriano giunto da Castel Volturno con un carico di eroina.
Il meccanismo, hanno poi scoperto i poliziotti, era questo: il corriere portava la droga dal sud Italia, i due ne pagavano una parte subito in contanti (in quel caso 2 mila euro), mentre il resto lo accreditavano su una carta prepagata di un prestanome (altri 3 mila), in rate di circa 900 euro l’una. Poi i due si occupavano dello spaccio ai clienti, circa 20, tutti sulla 60ina, donne e uomini, gente comune, impiegati, operai, qualcuno con precedenti di droga risalenti agli anni ’80. A capo di questa banda una ragazza Ghanese, in Italia con un permesso per motivi umanitari, che, da Castel Volturno, gestiva l’intero spaccio, smistando le ordinazioni e mandando i corrieri, mentre il prestanome, un napoletano di 68 anni, faceva un po’ da contabile, tenendo d’occhio i versamenti e fornendo alcune utenze telefoniche pulite.
In pochi mesi, da marzo a novembre, sulla carta prepagata da Grosseto erano stati accreditati oltre 37 mila euro, a cui va aggiunta la parte di denaro versata in contanti direttamente al corriere. Questa mattina le ordinanze di custodia cautelare: la ragazza è finita in carcere, mentre per il napoletano, vista l’età, sono stati disposti gli arresti domiciliari. L’altra ordinanza ha colpito il corriere Nigeriano, tutt’ora presso il carcere di Siena.